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Lerda resta, ma i sostituti si scaldano

Lerda non salta, é quanto TN -come sempre, unica testata web presente negli stadi e nei vari luoghi dove si sposta il Toro- ha raccontato ieri sera in diretta, “sbirciando” il lungo e fitto conciliabolo Cairo-Petrachi in un...

Redazione Toro News

Lerda non salta, é quanto TN -come sempre, unica testata web presente negli stadi e nei vari luoghi dove si sposta il Toro- ha raccontato ieri sera in diretta, “sbirciando” il lungo e fitto conciliabolo Cairo-Petrachi in un angolo del parcheggio del “Piola”. Ma non per questo la lista dei candidati a sostituire il tecnico cuneese rimane nel cassetto, anzi: é stata tirata fuori, spolverata, e ora viene tenuta “in caldo”.Giancarlo Camolese é un nome sulla lista. Se fino a poco tempo fa l'uomo di San Mauro dichiarava di trovarsi tanto bene a fare il commentatore televisivo da non voler tornare in panchina, ecco che oggi vacilla: e, a precisa domanda, risponde facendo capire che una chiamata di Cairo, nonostante tutto, non la rifiuterebbe. Questa sembrerebbe già una prima notizia, per i tifosi granata: “Camola” direbbe sì. Ma notizia non é, nel momento in cui, in realtà, dalla società di via dell'Arcivescovado non é partita nessuna chiamata indirizzata al suo cellulare.Più lontano dal Po rispetto a Camolese (leggi anche qui) ecco Papadopulo che aspetta. Ma aspetta chi? Contattato in anteprima da TN ieri in serata, ha detto di non essere stato contattato, e questo corrisponde al vero. Ma l'ex-allenatore di Palermo, Lazio e Bologna solo una settimana fa ha rifiutato il Bari, che ha poi ripiegato su Bortolo Mutti; perché? Perché, come si accennava, aspetta una chiamata. Da chi? In primo luogo, dal Lecce; in secondo, proprio dal Torino. La sua preferenza andrebbe ai giallorossi in caso di esonero di De Canio unicamente perché avrebbe l'effimero ma dolce sapore della rivincita.Altri nomi concreti, al momento, non ce ne sono. Walter Zenga ha sempre nutrito una simpatia per i colori granata, ma le sue pretese economiche sono troppo alte; Serse Cosmi verrebbe ben volentieri a Torino; Franco Colomba non convince appieno; Alberto Cavasin attende chiamate ma ha mezze promesse già con svariati club di categoria. Un unico denominatore comune deve caratterizzare i vari candidati, secondo la dirigenza torinista: essere allenatori “normali”, non portati a mettere in campo squadre che non giochino semplice, niente piani tecnici ambiziosi ma solo gente capace di disporre i giocatori con un senso. Se ne riparlerà, eventualmente, dopo il Pescara.

(foto M.Dreosti)