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L’incubo dell’Albinoleffe a Catania

Minacce e pressioni psicologiche, fin dall'arrivo all'areoporto. Un clima di intimidazione che non ha risparmiato nessun mezzo, dai piu' innocui (disturbi notturni sotto l'albergo la sera prima della gara) ai piu' "convincenti"...

Redazione Toro News

Minacce e pressioni psicologiche, fin dall'arrivo all'areoporto. Un clima di intimidazione che non ha risparmiato nessun mezzo, dai piu' innocui (disturbi notturni sotto l'albergo la sera prima della gara) ai piu' "convincenti" (schiaffi, pugni e avvertimenti di ritorsione). Se le accuse dell'Albinoleffe fossero provate e - ripetiamo, SE - allora a Catania sarebbero accaduti fatti di una gravità inaudita. Agghiaccianti le parole di Bonazzi, attaccante bergamasco rilasciate a 'La Stampa': "Se avessimo segnato il 2 a 1 ci sarebbe scappato il morto [...] abbiamo pensato fosse meglio portare a casa la pelle". Cosa? Sì, ha detto proprio così. E ancora, la presenza di decine di persone non autorizzate sul campo di gioco: "Dietro la nostra porta c'era un sacco di gente che diceva di tutto al portiere". Mondonico ha accusato un malore ed è stato scortato dalla digos prima e dopo la gara. Il tecnico è ancora turbato dalle minacce.

Tutto ciò non ha nulla a che fare con lo sport, ma forse con un certo modo d'intendere il calcio sì: per capirci, quello marcio delle intercettazioni. Ecco, in un quadro del genere, gli episodi di Catania (se fossero confermati) ci stanno benissimo. Come non faceva una piega, in pieno scandalo del pallone, la richiesta di campo neutro per Catanzaro-Catania e l'assurda decisione del prefetto della città calabrese Laudanna di accoglierla (come ha detto Roberto Beccantini, nell'intervista a Marina Beccuti, "un brutto segno").

Se quello che è successo a Catania fosse confermato dal rapporto degli ispettori di Lega e dell'Ufficio Indagini, che hanno accompagnato l'Albinoleffe durante la trasferta siciliana, ci auguriamo si possa archiviare (con le giuste sanzioni) come un colpo di coda velenoso di un calcio che ha smarrito la sua etica. Anche a tutela dei veri sportivi di Catania, che non meritano di vedere infangata la propria immagine.