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Maripan, dall’Inter all’Inter: prova in chiaroscuro macchiata dalle due incertezze sui gol

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Maripan sette mesi dopo: dal fondo toccato a San Siro alle due sbavature sui gol neroazzurri che hanno macchiato la sua prestazione
Simone Napoli

Da San Siro all'Olimpico Grande Torino, sette mesi dopo quella partita horror terminata dopo neanche mezz'ora per l'espulsione su Thuram, Guillermo Maripan è ricaduto in un errore costato poi caro al Torino. Non sarà questa prestazione a macchiare il voto complessivo della stagione di Memo - il cileno è diventato imprescindibile una volta trovata la migliore condizione fisica - ma la lettura sbagliata sul filtrante di Dimarco per Taremi, che poi ha portato al rigore che ha chiuso la partita, e la mancata uscita a voler murare il tiro di Zalewski, non possono essere commessi da un giocatore con la sua esperienza.

Maripan, le due imprecisioni pesano

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Arrivava da una seconda parte di stagione superlativa culminata anche con la vittoria - nella giornata del 9 maggio - del Pallone Granata 2024/2025 al suo primo anno a Torino, tuttavia quella contro l'Inter non sarà una partita da ricordare per colpa delle due imprecisioni in occasione dei due gol interisti: sul destro dalla distanza di Zalewski tarda ad accorciare sul tiratore permettendogli di caricare e prendere la mira, ma è soprattutto l'errore che porta al rigore di Asllani che macchia la sua prestazione. Memo parte in anticipo perchè legge il filtrante di Dimarco, così facendo però tiene in gioco la punta iraniana e per di più non arriva ad intercettare la sfera nonostante la scivolata. Non sono due chiari ed evidenti errori, ma un difensore che alla fine della stagione potrebbe arrivare ad aver giocato 300 partite in carriera non può permettersi questi blackout.

L'altra faccia della medaglia: primo per recuperi e passaggi riusciti

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Due sbavature, quelle di Maripan, che vanno a sporcare una prestazione che nel complesso, dati alla mano, era fra le migliori sponda Torino: il difensore è infatti primo per palloni recuperati fra tutti i giocatori di movimento in campo con ben 11 - unico in doppia cifra con 4 in più di Biraghi - e ben 28 palloni intercettati. Soprattutto nella ripresa, quando il Toro ha provato ad aggredire più alto, Memo è uscito a più riprese col pallone fra i piedi dopo averlo strappato agli avversari facendo poi ripartire l'azione. Il centrale ex Monaco è infatti secondo per palloni giocati dietro a Biraghi (61 contro 75), ma è primo per passaggi riusciti tra i granata. Di contro, anche per l'inerzia della partita, ha dovuto concedere campo alle sue spalle facendo fatica a ripiegare in alcuni momenti. Dall' Inter all' Inter, la prova in chiaroscuro di Memo, uno degli ultimi a mollare, descrive la partita del Torino: una mancanza di lucidità e di attenzione al dettaglio che ha portato al KO.