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Mezzo passo indietro

di Alessandro Salvatico

A tratti, ieri sera, i quasi ventimila dell'”Olimpico” hanno rivisto le streghe. Hanno rivisto alcuni tratti caratteristici del Toro del Lerda I: su tutti, la mole di gioco d'attacco...

Redazione Toro News

di Alessandro Salvatico

A tratti, ieri sera, i quasi ventimila dell'”Olimpico” hanno rivisto le streghe. Hanno rivisto alcuni tratti caratteristici del Toro del Lerda I: su tutti, la mole di gioco d'attacco consistente ma tradotta in pochissimi veri tiri in porta, e la voglia contaminata dalla confusionarietà. A differenza del primo regno del tecnico cuneese, però, i granata non sono preda del nervosismo (eccezion fatta per la rissa conclusiva), e i difensori non perdono mai la bussola, come invece accadeva fino a poco tempo fa con topiche imbarazzanti quanto frequenti.Mezzo passo indietro dunque per il Torino, che nelle scorse tre settimane aveva scoperto di saper utilizzare una dote rara e preziosissima: il cinismo. Quella capacità di mettere a frutto le proprie fatiche, che ieri sera é mancata, con un lavoro stancante per aggirare la Grande Muraglia Calabrese vanificato poi al momento di scardinare il portone di questa barriera. Un po' per la scarsa verve di Antenucci e l'insolita imprecisione del capitano (che però poi si fa perdonare, come sempre), ma soprattutto per quello che é sembrato un limite strutturale che ben si conosceva fino a poche partite fa.Da sottolineare però, si diceva, come la difesa funzioni (la rete di Danti arriva sull'unico errore di 95 minuti senza sbavature) anche senza l'uomo più forte e quello più in forma (Ogbonna e Rivalta), e nonostante D'Ambrosio sembri ormai irrecuperabile. Viceversa, sarà incompleto, inconcludente e quant'altro, ma Lazarevic quando non c'é manca parecchio. Per il futuro assetto tattico del Toro, resta da capire cosa farà Lerda con Alessandro Sgrigna e Antimo Iunco; il primo é riuscito a confezionare il bell'assist del pari, mentre il secondo é parso confusionario e irritante com'era diventato subito prima del ko. Ma c'é tempo per ritrovarli, e magari saranno loro a rivelarsi l'arma in più in quei play-off che, classifica alla mano, rimangono comunque ancora tutti da conquistare.

(foto M.Dreosti)