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”Mezz’ora di grande gioco”
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Arriva poi il turno dell'allenatore granata, Giampiero Ventura, che scherza anche coi giornalisti veneti in ricordo di quando allenava da queste parti: ''Siamo venuti...
Arriva poi il turno dell'allenatore granata, Giampiero Ventura, che scherza anche coi giornalisti veneti in ricordo di quando allenava da queste parti: ''Siamo venuti a Verona a vincere con merito, giocando mezz'ora abbondante di grande calcio: il Verona però è una squadra che appena tre giorni fa ha messo in difficoltà la Sampdoria e che oggi ha messo in campo il massimo perchè voleva raggiungere un obiettivo''.
''Come avevo già detto nei giorni scorsi - aggiunge il tecnico - mi ha fatto immensamente piacere tornare qui e l'applauso iniziale dei tifosi, nonostante siano passati anni, mi ha dimostrato che hanno ancora affetto per me: oggi quando ho visto la curva piena, per l'emozione che mi hanno dato anni fa, mi sono permesso di andare ad applaudirli. Avrei potuto prendere fischi o applausi, non importa, ma mi sentivo veramente di doverli ringraziare per quello che mi hanno regalato''.
Chiusa la parentesi amarcord, Ventura interviene anche sulla partita e soprattutto sull'atteggiamente del Verona: ''Anche oggi una squadra che abbiamo affrontato ha cambiato modulo prima di affrontarci: il Verona aveva sempre giocato 4-3-3 e contro di noi ha invece rivoluzionato l'assetto. Ho parlato chiaro ai giocatori: se siamo in grado di cambiare le nostre carte in tavola siamo sulla strada giusta e oggi i ragazzi, ancora una volta, l'hanno fatto''
Sulla partita invece il tecnico ha notato molto il calo di tensione della squadra sul doppio vantaggio: ''Siamo andati sul 2-0 mostrando mezz'ora di bel gioco e poi abbiamo incominciato a specchiarci un po' e siamo stati, giustamente, puniti: la serie B è proprio questo, se vuoi farlo puoi, se sei presuntuoso vieni punito. Oggi abbiamo imparato che anche nella prima mezz'ora si può giocare e costruire qualcosa d'importante'', ma ha anche apprezzato la risposta del gruppo: ''Mi è piaciuta la reazione dei ragazzi al gol subito: il pubblico qui è esploso dopo il 2-1 quindi figurarsi se avessero segnato ancora, invece la squadra ha costruito due palle gol importanti come a dire 'ok, abbiamo sbagliato, adesso però vediamo di recuperare' e questo è l'atteggiamento giusto per crescere''
La domanda tanto attesa, infine, arriva: manca Ogbonna gioca Pratali e se la cava anche bene: ''Pratali è un giocatore che sarebbe titolare in qualsiasi altra squadra - risponde l'allenatore genovese - ne ero sicuro che avrebbe fatto bene e così è stato. In questa squadra qualsiasi giocatore, anche se sta fuori due mesi, quando entra sembra in campo da tutta la vita? E' merito del gruppo che si è messo a disposizione per qualcosa d'importante tutti assieme: se il singolo cerca di fare da solo per sè non si va avanti, se il singolo gioca per fare qualcosa con gli altri e per gli altri allora si costruisce.. e questa è la strada che abbiamo intrapreso''.
Si può dire che il Toro di oggi sia stato il migliore della stagione? ''No, il migliore è stato quello di Ascoli: una squadra che inizia il campionato e va a giocare in trasferta costruendo 10 palle gol nitide significa che vuole costruire qualcosa d'importante, l'ho detto anche ai ragazzi. Prima di quella partita sulle facce dei giocatori si leggeva che c'era il dubbio se erano in grado di rendere o meno, dopo quella gara invece si sono convinti di poterlo fare: la frase 'se vogliamo possiamo' si può dire che sia nata lì, in quel momento''.
Ormai le vittorie consecutive sono quattro, con cinque vittorie su cinque in trasferta: quando dista la serie A? ''Abbiate pazienza. Se il Torino deve andare in serie A tanto per fare, non avrà futuro. Per costruire qualcosa d'importante e duraturo è necessario che non sia promossa solo la squadra ma anche il pubblico, la città e i giornalisti: la prima volta che sono arrivato a Torino, salito sul taxi, ancora non conoscevo nessuno, eppure quel guidatore mi disse 'Io so chi sei e non ti dico niente altro che: dacci la forza e l'orgoglio di tirare di nuovo fuori le bandiere che conserviamo nei cassetti'. Tutto questo senza che ancora mi presentassi in Sisport per il primo allenamento...''.
In quale parte della città Cairo dovrà erigere la statua di Ventura? ''No, niente monumento c'è ancora tempo - conclude scherzando il tecnico - le statue si fanno ai morti e, se permettete...'' conclude lasciandosi andare a gesti scaramantici...
(foto: M.Dreosti)
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