"Brutta, pessima figura la settimana scorsa contro il Napoli, a qualsiasi livello: dal punto di vista del risultato, da quello - ancora più grave - della prestazione, da quello dell'immagine. La decisione non ha tardato ad arrivare: ritiro punitivo per tutta la squadra, di modo da poter riflettere e lavorare su quanto - non - fatto. "E' stato umiliante" ha spiegato Mihajlovic questo pomeriggio nella conferenza stampa di presentazione dell'incontro che domani attenderà il Torino, proprio come il tecnico attende i suoi ragazzi per verificare se quanto accaduto in settimana ha avuto l'effetto sortito.
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Mihajlovic, lo ‘sceriffo’ del Torino che sta imparando a dosare carota e bastone
Il ritiro punitivo, poi la calzante metafora: "Sarebbe meglio avere sempre modi calmi, lo so, ma se le cose non vengono comprese..."
"E proprio introducendo la sfida sul terreno del Genoa il serbo ha voluto fare una considerazione a livello più generale, partendo dall'episodio del ritiro per andare a comporre un disegno ben più ampio attraverso una curiosa quanto calzante metafora: "Comunque, tengo a sottolineare che io sono il primo responsabile. So cosa vuol dire un allenatore che motiva il gruppo. Un allenatore non deve fare lo sceriffo e io qualche volta l'ho fatto. Qualche volta è successo, mi viene naturale, ma sarebbe meglio avere sempre modi calmi. Però, se le cose non vengono comprese con i metodi normali, è giusto invece essere un po' più duri" Mihajlovic lo sceriffo, dunque, che tiene sotto stretta osservazione il proprio manipolo di giocatori e cerca di indirizzarli nel migliore dei modi verso la retta via: ben consapevole che il lavoro psicologico e quello tecnico-tattico, progressivi e tranquilli, sono alla base di qualsiasi rapporto, ma pronto a ricorrere alle maniere forti in caso di necessità.
"Un buon dosaggio, come si suol dire, di carota e bastone: "Ci sono state volte in cui gli abbiamo dato più giorni di riposo perchè se lo meritavano, questa volta è stato giusto portarli tutti in ritiro" Una soluzione che il tecnico granata ha già preventivato di ripetere nel caso in cui a Marassi non vedesse quanto desiderato: la vittoria? Non necessariamente, quanto piuttosto la mentalità, la grinta, la determinazione, il - per citare direttamente Mihajlovic - necessario "amor proprio e rispetto verso la maglia". Il tecnico sta maturando, ed è consapevole del fatto che agire costantemente da 'sergente di ferro' non sia la giusta soluzione a qualsivoglia situazione: ma attraverso il ritiro punitivo è tornato a mettere in chiaro alcuni principi che già aveva sottolineato in altre occasioni, rimarcandoli. Idee chiare, semplici e definite, regole basilari da non infrangere: Torino, ecco lo 'sceriffo' Sinisa Mihajlovic.
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