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Morello e i piedi: ”Ho parato d’istinto”

“Piedone” potrebbe essere il nuovo soprannome del portiere di riserva granata, dopo i due interventi salvifici compiuti con le estremità inferiori.

Ma in realtà ho solo il...

Redazione Toro News

“Piedone” potrebbe essere il nuovo soprannome del portiere di riserva granata, dopo i due interventi salvifici compiuti con le estremità inferiori.“Ma in realtà ho solo il 42...”, scherza Davide Morello. “Fa piacere -inizia- entrare in campo e fare bene, farlo in casa a partita in corso ed essere subito pronti non è sempre una cosa leggera, dunque se ci sono riuscito devo dire grazie a tutti e dividere i meriti con la squadra”. Quale la più difficile, tra le due parate di piede? “La prima, nettamente. L'avversario era vicino, è stato un intervento di istinto”. Oggi c'era da intervenire molto sulle palle alte: “Sì, c'era Bjelanovic e c'erano altri saltatori, ma con un po' di fortuna e con attenzione siamo riusciti ad evitare il gol”.Perché un Toro così brutto, dopo altre partite giocate sicuramente molto meglio? “Veniamo da due gare migliori di questa, non saprei ma non è sempre possibile proseguire in una scia positiva sotto il profilo del gioco. L'importante è aver vinto e rimanere sempre in zona play-off”, ammette; “cerchiamo di fare sei punti e di arrivare il più in alto possibile”. Morello spiega qualcosa anche dell'infortunio di Sereni: “No, non è stato un problema alla schiena, ma al quadricipite, alla gamba”.Oggi, il portiere può ringraziare un grande Ogbonna: “Angelo sta facendo un grande campionato. Io non lo conoscevo, e ora posso dire che è un giocatore di grande prospettiva ed avvenire, ma oggi tutta la difesa ha fatto bene”.Sereni recupererà per Mantova, o giocherà ancora Morello? “Non so, Matteo dovrà sottoporsi ad esami accurati, e comunque speriamo recuperi. Se poi dovessero chiamarmi, io sarò pronto”. Finora, comunque, il bilancio granata del portiere siciliano è buono: “Positivo, sì. Siamo nelle zone alte -risponde, spostando sempre il discorso sulla squadra e lontano da sé- e fare un campionato del genere è più bello se sei a Torino. Almeno, io preferisco l'adrenalina, mi piace di più così”.Génévier, compagno di squadra a Pisa, è come lo ricordi? “No, è più basso... non è cresciuto affatto”, ride, facendo ridere anche i giornalisti presenti. “Scherzi a parte, Gael dà un grande contributo, è un gran giocatore, detta i tempi, si è ritagliato un bello spazio con merito”. E' davvero dura, per chi aveva giocato poco nella prima parte di stagione, restare al passo con le altre? “Sì, per chi non faceva molto non è facile trovare una continuità nel girone di ritorno, per niente. Tanto quanto, il portiere lo camuffa; ma per i giocatori è diverso”. Parerai il prossimo rigore durante i play-off? “Speriamo che non ci sia...!”.