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Napoli-Torino, reparti corti e pressing al portatore: così si disinnesca Sarri

TURIN, ITALY - DECEMBER 16: Player of SSC Napoli Jose Callejon vies with Torino FC player Nicolas N'Nkoulou during the Serie A match between Torino FC and SSC Napoli at Stadio Olimpico di Torino on December 16, 2017 in Turin, Italy.  (Photo by Francesco Pecoraro/Getty Images)

Temi tattici / Il gioco di Sarri passa da Jorginho e Insigne, l'out di destra il punto debole. Occhio alle palle inattive

Nicolò Muggianu

Nella terzultima di campionato il Torino si troverà di fronte una delle squadre più pericolose del campionato. Sicuramente quella che nel corso della stagione ha messo in mostra il gioco più bello dal punto di vista estetico: il Napoli di Sarri. La classifica parla chiaro: i granata non hanno ormai molto da chiedere (e di conseguenza nulla da perdere), mentre i partenopei sono costretti a vincere per mantenere intatto il sogno-Scudetto lontano 4 punti. Ma come si fa a battere una vera e propria corazzata, una squadra che nell'ultimo anno e mezzo ha raccolto un parziale di 13 reti a 4 in tre precedenti complessivi contro il Torino?

TATTICA – Innanzitutto servirà una prestazione perfetta dal punto di vista tattico. La qualità degli uomini di Sarri non è in discussione ma i granata, per provare a rendere la vita difficile ai partenopei, dovranno provare a prendere gli stessi accorgimenti che negli ultimi match di campionato hanno messo in difficoltà il Napoli (vedesi Sassuolo, Roma e Fiorentina). Innanzitutto servirà compattezza tra i reparti: le due linee di difesa e centrocampo dovranno posizionarsi in maniera molto ‘stretta’ e ‘corta’ tra loro, costringendo gli azzurri a sviluppare gioco sugli esterni e, di conseguenza, forzando i cross. La densità tra i reparti e il pressing mirato potrebbero giocare un ruolo fondamentale nel lungo periodo. Occhio però all'incognita Milik e ai tagli alle spalle della difesa di Callejon.

PRESSING – Con la squalifica di Koulibaly, Sarri perde il suo miglior regista difensivo. Non è un segreto che la "spina dorsale" del Napoli sia anche quella che ha il compito di creare gioco. Koulibaly, Jorginho e Insigne: un cervello per reparto. Con il senegalese out per squalifica però qualcosa potrebbe cambiare. In fase di non possesso per il Torino sarà fondamentale togliere spazio proprio ai portatori di palla. A tal proposito sarà decisivo il lavoro svolto dal trequartista (presumibilmente Ljajic) e da Iago Falque che a turno avranno il compito di pressare Jorgihno, con il fine di impedirgli di verticalizzare e concedendo il possesso a giocatori come Allan e Hamsik; più inclini agli inserimenti che alla regia. Con le prime due linee corte, trequartisti e attaccanti dovranno coprire una porzione di campo importante. Anche per questa ragione servirà un pressing mirato di squadra. Gli uomini di Mazzarri dovranno essere bravi a fare densità sull’out di sinistra, portando così il Napoli a costruire il gioco sulla destra mettendo in difficoltà Hysaj e Callejon. Sia l'albanese che lo spagnolo infatti sono più abituati e predisposti a muoversi senza palla piuttosto che a iniziare la manovra.

INSIDIE – Dopo aver difeso con attenzione e dedizione poi, il Torino dovrà trovare la forza di contrattaccare per cercare la via della rete. Un compito che toccherà in particolar modo al trio offensivo che, per impedire che la squadra si sbilanci eccessivamente, dovrà tentare di creare superiorità numerica nell'uno contro uno. In caso di partita bloccata sullo 0-0 occhio poi ai calci piazzati. Sarri è un vero e proprio cultore dei calci d'angolo: lo sa bene la Juventus che appena due settimane fa ha visto gli azzurri espugnare l'Allianz Stadium in extremis grazie ad un gol di Koulibaly. Ma lo sa bene anche il Torino: proprio nel match di andata infatti fu proprio un corner a sbloccare la gara, poi persa 1-3 dagli uomini di Mihajlovic.