di Alessandro Salvatico - Premesso che, per chi crede nella scaramanzia (e storicamente i presidenti delle società di calcio rientrano nella categoria), la presenza di Cairo allo stadio non porta molta fortuna ai suoi, entriamo nel discorso intorno alla partita di ieri sera -e soprattutto a quelle che verranno- partendo dalla sua coda, dalle parole di Lerda rilasciate ai nostri microfoni, quando il mister che pure non cerca scusanti per la sconfitta si dichiara fiducioso per la prova offerta, dichiarando che “giocando così, ne perderemo poche”.Tentando di non perdere la lucidità, e sforzandoci di proseguire un'analisi che sia scevra dal bagaglio delle emozioni che un tifoso può invece permettersi di lasciar maggiormente fluire, possiamo dire che sicuramente il Torino di ieri sera ha fatto vedere una prestazione diversa da quella della settimana precedente, migliore, che il cambio di schema potrà forse apportare qualche beneficio specie quando ci saranno i recuperi degli uomini necessari a schierarlo; ma quelle parole del tecnico ci hanno un po' inquietato.“Ne perderemo poche”? Possibile che davvero Lerda, e chissà che la cosa non riguardi anche altri all'interno della società e della squadra, non abbia chiaro che, per arrivare ai play-off magari con una posizione che non sia l'ultima utile, da qui in avanti bisogna vincere tutte le restanti partite, o comunque la maggior parte? Altro che “perderne poche”. Si continua a cambiare, chiedendo sistematicamente tempo per assimilare i cambiamenti, laddove il tempo non c'é; e si sentono dichiarazioni che sarebbero accettabili se l'allenatore fosse appena subentrato in un ambiente a lui nuovo, ma che non lo sono per un mister ed un gruppo che lavorano insieme da giugno 2010.Il Torino dovrebbe vincere molte delle prossime gare, ma a questa squadra nulla riesce più difficile che vincere. Per farlo, secondo una logica da prima elementare, bisogna fare dei gol; per fare dei gol, bisogna creare le occasioni perché questi arrivino. Calcolando che Bianchi, anche ieri per l'ennesima volta, non ha ricevuto un cross che sia uno o una palla giocabile in genere, ecco che immaginare che questa squadra possa ottenere delle vittorie é arduo (più tardi pubblicheremo delle statistiche che dimostreranno tutto questo con i numeri).Intanto, i granata da ieri hanno una certezza: sono loro la terza forza. Del Piemonte. E' pressoché ufficiale, questo sarà il verdetto a fine campionato, nessuno si sogna di agganciare le prime tre posizioni, forse neppure la quarta. Un pensiero che potrebbe sembrare incredibile, sorprendente, ma che non lo é; i più attenti l'avevano messo in preventivo già in estate, paragonando non le due squadre di Torino e Novara, ma le due realtà societarie, e immaginando di conseguenza quali risultati avrebbero potuto ottenere. Vedere gli azzurri legittimamente esultare, e sbeffeggiare sugli spalti per 90' i tifosi del Toro come troppe tifoserie hanno potuto fare quest'anno, sta diventano cosa difficile da sopportate per i cuori granata.
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”Ne perderemo poche”? Bisogna vincerle tutte!
di Alessandro Salvatico - Premesso che, per chi crede nella scaramanzia (e storicamente i presidenti delle società di calcio rientrano nella categoria), la presenza di Cairo allo stadio non porta molta fortuna ai suoi,...
(foto M.Dreosti)
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