La tragedia irrompe nella vita del Toro, “come al solito”, verrebbe da dire. L'inconsueto semmai é che stavolta il dramma sfiori solamente i granata, toccandoli però con forza prima sul posteriore del pullman nel quale tornavano a casa pieni di soddisfazione, poi sui nervi scossi dalle immagini di morte che hanno visto una volta scesi a terra. Un brutto, orribile risveglio.Non vogliono essere svegliati, invece, i tifosi dal sogno che stanno vivendo.Quanto andato in scena ieri in uno stadio che ricorda altri scenari é stato infatti molto simile ad un copione troppo bello per essere vero: granata che dominano, a segno tre attaccanti su tre (e ognuno alla propria maniera), squadra che soprattutto trasmette l'impressione, dopo anni, di potersi quasi fare beffe dei tentativi altrui, tanto é evidente la sua supremazia.Il malato di Toro, ieri, praticamente non ha mai sofferto, anzi non ha quasi vissuto quella tensione che normalmente ogn partita si porta con sé. E se si pensa che sul medesimo campo squadre come Padova e Sampdoria avevano -al di là del risultato finale- dovuto sudare sette camicie per uscire illese, l'atteggiamento degli uomini di Ventura assume ancora maggior valore.Ventura, che ancora una volta indovina tutto. Mandando sul terreno di gioco la nona formazione diversa in nove partite, dimostra anche -e non é mica poco- di reggere l'assenza dell'elemento di maggior valore e prestigio della rosa, quell'Angelo Ogbonna prossimo ad un probabile esordio nella Nazionale maggiore: Pratali non lo fa rimpiangere, e questo (visto che parliamo di un giocatore spesso criticato) dà la misura del livello di consapevolezza raggiunto da questo Toro.Che per rendere ancora più gustoso il tutto, ha fatto fare gol anche a quel Giulio Ebagua colpito dall'ignoranza dei razzisti. Tutto troppo bello, perfetto come accade solo nei sogni.
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”Non svegliateci, non fermateci”
La tragedia irrompe nella vita del Toro, “come al solito”, verrebbe da dire. L'inconsueto semmai é che stavolta il dramma sfiori solamente i granata, toccandoli però con forza prima sul posteriore del pullman nel quale...
(foto M.Dreosti)
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