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di Paolo Morelli
Un anno fa chiedeva a gran voce un attaccante in grado di “entrare in doppia cifra” in fatto di segnature, ma lo fece in maniera tardiva. Stiamo...
di Paolo Morelli
Un anno fa chiedeva a gran voce un attaccante in grado di “entrare in doppia cifra” in fatto di segnature, ma lo fece in maniera tardiva. Stiamo parlando di Walter Novellino, che nella passata esperienza in granata fece più volte notare la mancanza di un vero e proprio bomber. Uno di quelli in grado di vincere la classifica marcatori, o almeno di concorrere per vincerla.Ora il bomber c’è e si chiama Rolando Bianchi. Mettete un attimo da parte i mugugni e le perplessità. Bianchi è quell’attaccante del quale Novellino aveva bisogno e che, per un soffio, non riuscì ad avere a gennaio di quest’anno. La situazione del centravanti bergamasco è però piuttosto complicata, inutile spiegare ancora perché, ma forse l’operato del “nuovo” allenatore granata potrebbe recuperarlo. Se è vero che il modulo adottato da Monzon è fatto per un attaccante come Bianchi, è anche vero che Bianchi quell’attaccante sembra non esserlo più, o non esserlo ancora. È questo il momento di vedere se il problema era De Biasi, la preparazione o qualcos’altro. Posto che la pressione su di lui paia essersi allentata quel tanto che basta (e come è giusto che sia).Quindi, la prima sfida del tecnico di Montemarano – oltre a quella ovvia di tirar su il Toro –, sarà recuperare Rolando Bianchi, possibilmente in tempi brevi per evitare di far danni irreparabili a gennaio (magari lasciandolo partire), dei quali ci si potrebbe pentire amaramente. Con allenamenti meglio programmati e qualche schema più congeniale, le caratteristiche di Bianchi dovrebbero essere fatte fruttare a dovere. Il mister ha ciò che aveva chiesto tempo fa, il centravanti ha avuto 14 giornate di tempo per recuperare dalla preparazione non fatta.
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