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Nuove consapevolezze e più perplessità

di Alessandro Salvatico

 

Il bicchiere, stavolta, si è riempito del tutto. L'oste virtuale del tifoso granata ha iniziato a versare dopo qualche minuto...

Redazione Toro News

"di Alessandro Salvatico

"Il bicchiere, stavolta, si è riempito del tutto. L'oste virtuale del tifoso granata ha iniziato a versare dopo qualche minuto dall'inizio del derby, e ha proseguito man mano che la partita si svolgeva e Pisano crossava, Rosina correva, Barone si inseriva. Sereni faceva cose impossibili; flutti copiosi nel calice quando la Juventus era schiacciata indietro come raramente le è accaduto, anche contro avversarie di grande caratura. Nell'intervallo, con il bicchere ormai pieno il tifoso poteva brindare con il vicino, se avesse voluto. Ma non lo ha fatto. Perchè è esperto e ne ha viste, sia esso vecchio o giovane.

"E sapeva che quella partita si doveva chiudere. E presagiva che gli errori potevano poi essere pagati. Quindi, non brindava.

"In effetti, il bicchiere del tifoso iniziava a svuotarsi con l'inizo della ripresa, quando Rosina si faceva male. E quando Gasbarroni non entrava, come poteva sembrare naturale al suo posto. Vedendo un Toro diventato incapace di inventare, e una Juve che, senza premere sull'acceleratore, comunque non aveva più paura dei granata come accaduto invece nel primo tempo, momento che già sembrava un lontano miracolo. E poi usciva quel Barone che faceva stropicciare gli occhi, e che faceva domandare agli spettatori se fosse un nuovo acquisto, magari svincolato, o che. Usciva senza motivo apparente, mentre restava in campo Corini ammonito (e a fortissimo rischio espulsione, risparmiatagli da Farina), così come Stellone inadeguato.

"Bicchiere sempre meno pieno vedendo un altro Toro, che non attacca più un avversario che ha schierato giocatori fermi da mesi, e gettare al vento un'occasione unica per vincere un derby, dopo essersi oltretutto dimostrato capace di fare bottino pieno, nel primo tempo. Vedendo -alleluja- diversi cross recapitati nell'area altrui, da Abate, da Pisano, ma non vedendo nel cuore dell'attacco quel Bianchi unico attaccante capace di trasformare in oro (o per lo meno in argento) quell'unico assist a gara che era abituato a ricevere. Si scalda a lungo, poi si risiede in panchina. Finchè, dopo un paio di avvisaglie, arriva la beffa. Sempre che si possa davvero definire tale un gol, comunque, in qualche modo annunciato, e forse anche meritato.

"Sconfitta immeritata e gol meritato, paradosso possibile con questo Toro, che per 45 minuti schiaccia la Juventus e forse nel conteggio dei 90 non demerita, ma che lascia campo, spazio e iniziativa all'avversaria perchè possa liberarsi dalla paura e tentare di colpire. I bianconeri, a differenza dei granata o per lo meno degli attaccanti con la maglia granata, sono cattivi abbastanza da non rifiutare, e si prendono l'ennesima soddisfazione.E il bicchiere, alla fine, torna come era prima della gara: mezzo pieno, o mezzo vuoto. Mezzo vuoto per chi pensa che, dopo sei pareggi in sette gare, una sconfitta faccia prendere tutt'altro significato anche a quella serie positiva, e che se non si segna con certe occasioni si viene comprensibilmente puniti; mezzo pieno per chi spera che il Toro del primo tempo di ieri sera possa tornare in campo anche nei prossimi impegni, magari per una partita intera, e che i cross finalmente scodellati saranno garanzia per i gol di Bianchi. La scelta, come sempre, a ciascuno di noi.