toro

Ogbonna, l’Angelo dimezzato

Il 2012 per Angelo Ogbonna ha rappresentato, innanzitutto, un dato storico non da poco: si festeggiavano, infatti, i suoi 10 anni in granata, un bottino niente male per il...

Diego Fornero

"LA GAVETTA - Da allora, tanta gavetta anche in granata, dato oggi quasi impensabile: prima il prestito a Crotone, poi il ritorno sotto la Mole nel 2008/2009, in una stagione che lo ha visto collezionare 19 presenze nella massima serie, culminate, ahinoi, nell'arcinota retrocessione che nemmeno Camolese riuscì ad impedire. Il vero e proprio palcoscenico, però, Angelo Ogbonna se l'è concesso in Serie B: quasi una fortuna, per la sua personale carriera, che il Toro decidesse di puntare forte su di lui per la cadetteria, che lo ha visto praticamente da subito collezionare tre stagioni intere da titolare inamovibile e protagonista assoluto. Nel mentre, ecco le nazionali: prima l'Under 21, poi, come tutti sanno, la Nazionale maggiore di Prandelli, con l'esordio a Wroclaw, contro la Polonia, l'11 novembre 2011.

"Negli anni, di acqua sotto i ponti ne è passata, e quel ragazzone con la maglia granata addosso da dieci anni ha attirato su di sé interessamenti da mezza Europa, motivati dalla giovane età, dalla grande esperienza già accumulata (seppur quasi interamente in cadetteria) e da quelle doti, fisiche ancor più che tattiche, che ne fanno, indubbiamente, uno dei difensori più forti d'Italia ed, in prospettiva, uno dei futuri protagonisti nel panorama europeo. Peccato che proprio qui, a voler essere sinceri, si può dire che caschi l'asino.

"IL RINNOVO E I PROBLEMI FISICI - Angelo, che ha rinnovato lo scorso febbraio il proprio contatto col Torino fino al 2016, a cifre consone, ma non esorbitanti se rapportate ad altre compagini (circa 900mila Euro netti a stagione, risultando il secondo meglio pagato della rosa granata), è, infatti, ormai da due stagioni al centro di continue voci di mercato, e se il discorso può dirsi che abbia avuto funzione di stimolo nella stagione passata, parrebbe, non ce ne vogliano gli estimatori, avere avuto effetti meno positivi nella stagione in corso. Se si considera che il giocatore è stato funestato dagli infortuni (prima una sospetta pubalgia, poi quella prostatite diagnosticata in Nazionale e, misteriosamente, mai confermata dallo staff medico del Torino, infine l'ernia, per la quale è stato sottoposto ad intervento, perfettamente riuscito, il 12 dicembre scorso), si può dire che anche la fortuna abbia giocato un ruolo fondamentale nelle poche apparizioni del centrale, ma può darsi che non sia questo l'unico fattore.

"I DATI - Dati alla mano, i numeri parlano chiaro: Angelo ha giocato in questa stagione soltanto 11 partite, trascorrendo più tempo del dovuto in infermeria. In più, a molti osservatori, anche nelle occasioni in cui è sceso in campo, non è parso fino in fondo quel giocatore le cui potenzialità immense avevamo intravisto nelle scorse stagioni di Serie B. Del resto, spiace ammetterlo ma anche scorrendo le medie voto, difficilmente il ragazzone di origini nigeriane è riuscito a schiodarsi da una semplice sufficienza nelle proprie apparizioni in granata, suscitando intorno a sé non pochi mormorii, acutizzati da quell'abbraccio, con annesso scambio di maglia, che l'ha visto protagonista con l'amico, fuori dal terreno di gioco almeno, Claudio Marchisio dopo la sconfitta per 3-0 rimediata nel derby lo scorso 1 dicembre.

"QUELL'ABBRACCIO AL DERBY - In molti si sono interrogati: in quanti di coloro che da dieci anni vestono la maglia granata avrebbero fatto altrettanto? Difficile avere la controprova, e ad essere sinceri quel gesto andrebbe banalmente archiviato come una buona pratica di correttezza sportiva, ma c'è comunque, nell'atteggiamento, anche mediatico, di Ogbonna qualcosa che può lasciar pensare, prima di tutto riconoscendo quella frase, dallo stesso ripetuta quasi fosse un mantra, in risposta a quei colleghi che lo interrogano sul proprio futuro, con particolare riferimento ad un eventuale trasferimento alla Juventus.

"PROFESSIONISTA, NON TIFOSO - "Sono un professionista, non un tifoso", è questo il succo della risposta, a stretto rigor di logica sacrosanta, che il ragazzo esterna in ogni occasione, ma... si tratta di un'affermazione che non trasmette certo entusiasmo a chi l'ha visto crescere in granata, e chi ancora vorrebbe vederlo a lungo vestire questa maglia. La stessa "professionalità", del resto, anche se spiace dirlo, ad alcuni è parso di scorgerla anche in campo, dove quell'Ogbonna che non si tirava mai indietro, che sradicava pressoché ogni pallone e che prendeva palla e, appena intravisto uno spazio, la portava fino nella trequarti avversaria a grandi falcate, quest'anno, complici certamente anche gli infortuni, si è visto troppo poco per sembrare vero. Ecco il motivo per cui gli diamo un 6 nel nostro pagellone natalizio, con non poco rammarico, perché quel difensore per il quale Urbano Cairo, legittimamente, fissava il prezzo del cartellino a 20 milioni, non è uno da 6, ma uno da 7,5, come la votazione che avremmo potuto assegnargli sul finire della passata stagione.

"ED ORA? - Pare quasi di ergersi a 'Cassandre' della situazione, ma è difficile sostenere legittimamente che Angelo Ogbonna possa essere, il prossimo 1 settembre, ancora un giocatore del Torino, ed a queste condizioni la scelta, del tutto condivisibile da parte della dirigenza granata, come da esplicita richiesta di Mister Ventura, di trattenerlo ancora per questa ragione, potrebbe essersi rivelata, anche per i motivi di cui sopra, sostanzialmente controproducente. Angelo ci farà cambiare idea con un eccellente girone di ritorno? E' quello che tutti ci auguriamo, dandogli questa sufficienza ed aspettandolo così come ce lo ricordavamo, semplicemente una spanna sopra gli altri.

"Diego Fornero (twitter: @diegofornero)(Foto Dreosti)