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Ora conta trovare subito la reazione migliore

Alessandro Salvatico - Chiediamo venia in anticipo se questo editoriale non é particolarmente tecnico; anzi, non lo é per niente, e in effetti in pratica parla appena di sfuggita dell'incontro-disfatta di ieri...

Redazione Toro News

Alessandro Salvatico - Chiediamo venia in anticipo se questo editoriale non é particolarmente tecnico; anzi, non lo é per niente, e in effetti in pratica parla appena di sfuggita dell'incontro-disfatta di ieri sera.La saggezza di un amico, nel post-partita, dice “Meglio perdere una partita per 4-0 (o 4-1), che perdere quattro partite per 1 a 0”. Quella di mister Ventura, invece, racconta che “Se proprio si doveva perdere, forse é stato meglio farlo così, in maniera pesante, così saremo costretti a riflettere profondamente e senza nasconderci”. Va da sé che entrambi, tifoso e tecnico, concordino sulla più elementare delle considerazioni: meglio sarebbe stato non perdere proprio, tantomeno contro una diretta concorrente, ma tant'é; ora si può solo cercare la reazione migliore.Come quella palesata da una Maratona che a fine gara si ritrova unita nel decidere di non buttare ogni cosa a mare, di non rovinare tutto, e di restare fedeli a quel valore di memoria che la differenziano dalle altre tifoserie che fischiano alla prima sconfitta; in una parola: la Maratona applaude la squadra sconfitta, distrutta, umiliata dal Verona. Non tutti i settori dello stadio faranno altrettanto.Lo fa non per qualche cosa visto ieri sera, perché nel posticipo della giornata n.° 30 non c'é nemmeno un pizzico di...qualcosa da salvare, ma perché ricorda le 29 giornate precedenti, in particolare tutte quelle in casa dove chiunque aveva dovuto più o meno soccombere, con mister e giocatori sempre applicatissimi anche nel nascondere le magagne d'organico determinate da errori a monte e da infortuni a valle.La reazione migliore della società dovrebbe essere invece, ci auguriamo, non quella di mettere in discussione il lavoro dello staff tecnico, ma il proprio; questo però é un discorso da rimandare al prossimo futuro.Parlare di quanto di buono fatto finora, e non soffermarsi sul disastro di questa partita, non é una scelta fuorviante né tantomeno miope, riteniamo, ma ha due ragioni d'essere. La prima é appunto quella che ha trovato concordi la maggior parte dei tifosi, ieri sera, e che si spiega con il suddetto applauso conclusivo; la seconda é che ora viene il difficile, e la squadra in primis deve ricordarsi, come noi cerchiamo di ricordare, chi é davvero. Non deve scordare cosa é in grado di fare, qual é il vero valore dimostrato durante l'anno, quando nessuno in otto mesi le era mai stato superiore; deve riflettere, come dice Ventura, e capire cosa é andato storto (il Torino é parso insicuro e tremebondo dal fischio iniziale, ben prima di subire gol), dopodiché archiviare il match contro lo splendido Hellas alla voce “Serata nella quale abbiamo fatto tutti insieme tutti gli errori che si possono fare e che non abbiamo fatto finora”. E che non faremo mai più, aggiungeremmo; questa é un'altra reazione migliore.

(foto N.Campo)