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Pedro Mariani: ”Ventura? C’è tanto di suo in questo Toro”

Esclusiva TN, l'ex calciatore granata: ''Giusto puntare sui sudamericani, è gente con gli attributi, che non molla mai''

Roberto Maccario

"In occasione dell'inizio della stagione agonistica granata abbiamo contattato un vero cuore Toro, un autentico ragazzo del Filadelfia cresciuto nelle giovanili: Pietro ''Pedro'' Mariani, rimasto attaccato a questi colori anche dopo molti anni.

"Ciao Pedro, quali sono le sensazioni alla partenza di questa stagione 2014/2015?Le sensazioni sono buone, direi uniche. Dopo tanti anni e tante stagioni deludenti si torna a respirare il clima europeo e , da tifoso, sto vivendo emozioni particolari e belle. Sicuramente però la squadra è ancora da sistemare, perché la rosa, con campionato, Coppa Italia ed Europa League, sarà duramente impegnata.

"L'attacco, con la partenza di Ciro Immobile, è il reparto più bisognoso di innesti, vero?Sì, c'è la necessità di una punta di pari valore, ma anche negli altri reparti andrà fatto qualcosa. La difesa granata è molto buona, ma con tante competizioni davanti, a meno che non si esca subito, sono necessari ricambi di qualità, anche perché, storicamente, le grandi squadre si costruiscono dalla retroguardia, non acquistando solo attaccanti e centrocampisti dal nome altisonante. Credo in generale che il Torino debba fare un salto di qualità, e far sì che l'Europa diventi un'abitudine, come ai miei tempi, quando ogni anno conquistavamo il quinto o il sesto posto e, di conseguenza, l'accesso alle competizioni internazionali.

"Si riparte, anche, da Ventura e dal collettivo, che si sono rivelati importantissimi per questo Toro, non è così?Assolutamente. Anche io sono un allenatore e so quanto fanno male le critiche, anche se a volte sono meritate. Penso dunque che Ventura ne abbia ricevute troppe in passato, perché nel complesso ha svolto un grande lavoro. Non era facile prendere un Toro in quelle condizioni, con la voglia e la necessità di riaffermarsi nel grande calcio, ma lui lo ha fatto alla grande e, con i suoi ragazzi, ha disputato un campionato straordinario. C'è tanto di suo nella rinascita dei granata e, senza tutti i torti subiti, il Toro avrebbe finito addirittura a ridosso della zona Champions, una cosa impensabile alla vigilia. Inoltre il Torino ha espresso quasi sempre un gioco propositivo, senza paura, contro ogni squadra.

"Anche la società, dopo alcuni errori, ha lavorato e sta lavorando bene, non credi?Sì, e una cosa che mi fa molto piacere è sicuramente l'ingaggio di tanti ex, un aspetto in cui il Torino andrebbe imitato. Quindi rinnovo i miei complimenti a tutti per una qualificazione in Europa League assolutamente meritata; anche il Parma ha disputato un grande torneo, ma esistono delle regole che vanno rispettate con grande rigidità.

"Ai tuoi tempi, con Hernandez e Junior, si vedeva già un Toro latino americano: ora però la colonia, con l'arrivo di Martinez, Sanchez Mino e Bruno Peres, sta diventando davvero numerosa. Si tratta di una novità che desta grande interesse e curiosità, non sei d'accordo?I sudamericani mi sono sempre piaciuti: è gente con gli attributi, che sul campo non molla mai, come abbiamo visto ai mondiali con il Cile e la Colombia. In campo questi ragazzi danno l'anima e hanno un grande senso di appartenenza, e per questo sono perfetti per il Toro. Inoltre negli ultimi anni il livello tecnico si è alzato moltissimo e possiamo osservare tanti prospetti talentuosi e interessanti. Spero che si continui su questa strada facendo buoni affari e imitando l'Udinese che tanto bene ha operato su quel mercato in passato.