di Stefano Rosso
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Pellicori, l’arma delle rimonte
di Stefano Rosso
Durante le partite di calcio ci sono alcuni momenti in cui - nonostante gli accurati studi, le strategie e le ore di videosintesi trascorse per prepararle - saltano gli schemi per motivi...
Durante le partite di calcio ci sono alcuni momenti in cui - nonostante gli accurati studi, le strategie e le ore di videosintesi trascorse per prepararle - saltano gli schemi per motivi spesso futili o più o meno (im)prevedibili. Queste situazioni vengono chiamate, dagli addetti ai lavori, 'essenza del gioco'.
In queste fasi, infatti, tutti i dettami tattici e gli schemi preimpostati vengono irrimediabilmente lasciati da parte dall'inerzia della partita e sono i giocatori in campo, con le proprie intuizioni, il proprio estro e la propria personalità a dover decidere cosa fare ed organizzarsi spontaneamente.
Capita spesso, ultimamente, che il Torino si trovi a dover far fronte a questa fase. La situazione tipo, che si sta ripetendo sempre più spesso in questo girone di ritorno, vuole il possesso palla vicino al 100%, pochissime occasioni concesse agli avversari eppure necessità di fare punti, cronometro che pressa e, molto spesso, situazione di svantaggio.
Dalla panchina l'allenatore, quando la squadra entra nella cosiddetta 'essenza del gioco', può richiamare l'attenzione dei giocatori, invitarli alla calma - Allegri, ad esempio, durante queste fasi del suo Milan tende a rassicurare i propri giocatori rispondendo alla proverbiale domanda "quanto manca?" con "c'è ancora abbastanza tempo" - e cercare di metterli in condizione di esprimere al massimo le proprie potenzialità rivoluzionando gli assetti tattici, senza però esagerare per non compromettere definitivamente la partita.
Il tecnico granata Franco Lerda, in questo girone di ritorno, sembra aver eletto Alessandro Pellicori ad arma per l'essenza del gioco. L'ex attaccante del Queen's Park Rangers infatti nel girone di ritorno è sempre e solo stato utilizzato dall'allenatore cuneese - con l'unica eccezione della trasferta con poker di Ascoli - nelle fasi finali e più convulse del gioco in situazione di risultato avverso.
Passando in rassegna i gettoni collezionati dal giocatore cosentino, infatti, si può notare che le sue apparizioni sul terreno di gioco, da gennaio in avanti, sono sempre avvenute nella ripresa, al posto di compagni di squadra che non militano nel reparto d'attacco e su punteggi decisamente al di sotto delle aspettative.
Iniziando dal 22 gennaio, contro il Cittadella, Pellicori subentrò al centrocampista Zanetti alla mezzora del secondo tempo immediatamente dopo la sfortunata autorete di D'Ambrosio che aveva regalato il pareggio ai padovani, trasformando il 4-2-3-1 lerdiano in una sorta di 4-2-4 con Budel e Lazarevic a centrocampo.
Sorte analoga gli spettò nella gara di Novara: quando la famosa 'tattica con le molliche di pane' di Lerda saltò, sull'1-0 per i padroni di casa, all'80' fu proprio il suo momento. Ad uscire allora fu il terzino D'Ambrosio ed il Toro concluse la partita con un quasi inedito 3-4-3.
Nonostante questa mossa non gli avesse ancora dato ragione il tecnico cuneese la ripropose anche nella serata che gli costò il posto - prima di venire richiamato - sulla panchina granata: era il 61' ed il Vicenza conduceva per 1-0 grazie ad un rigore, piuttosto dubbio, trasformato da Elvis Abbruscato. Fuori Cavanda e Toro col 3-2-5.
Dal suo ritorno alla guida della squadra, complice anche la serie di risultati utili, Franco Lerda ha utilizzato Pellicori soltanto in due occasioni (tre contando, come detto, anche la gara di Ascoli): sull'1-1 contro l'Albinoleffe (al posto di Gasbarroni) e sull'1-1 contro il Piacenza (a 5' dal termine per Budel).
Per la cronaca, l'unica partita in cui il risultato variò dopo l'ingresso dell'ex giocatore del Queen's Park Rangers fu la gara di Bergamo contro l'Albinoleffe, quando una rete di Antenucci decise la sfida in favore dei granata.
Al momento, quindi, l'attaccante cosentino non è ancora riuscito a risolvere nessuna gara in extremis, non ripagando la fiducia accordatagli dal proprio tecnico, ma evidentemente Franco Lerda intravede in lui il giocatore con queste doti per salvare partite e stagione.
(foto: M.Dreosti)
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