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Perdono tutti

Alessandro Salvatico - Il voto che nelle nostre pagelle-farsa redatte per questa partita-farsa é stato assegnato all'arbitro Calvarese non deve ingannare: il suo 4, infatti, va equamente diviso fra lui, e la Lega Serie B...

Redazione Toro News

Alessandro Salvatico - Il voto che nelle nostre pagelle-farsa redatte per questa partita-farsa é stato assegnato all'arbitro Calvarese non deve ingannare: il suo 4, infatti, va equamente diviso fra lui, e la Lega Serie B (oggi rappresentata -perché?- sugli spalti dell'Euganeo dal presidente Abodi). “Due” a testa.Perché se c'é qualcuno che esce sconfitto dal semibuio stadio veneto...sono tutti.Ne esce sconfitto l'A.C. Padova, incapace di far funzionare correttamente un impianto di illuminazione. Un club che punta alla Serie A e neppure si dota, come da regolamento (per quanto il regolamento stesso sia stato messo in secondo piano dai cavilli), di un generatore di emergenza, accendendo fra l'altro infinite possibilità di reclamo sparse per la Serie B; se un dirigente di un qualunque AlbinoLeffe (per esempio) protestasse contro i veneti e contro la Lega, domani, perché ha affrontato la spesa necessaria all'adeguamento mentre il Padova no eppure non viene sanzionato, ch potrebbe dargli torto? Siamo sempre nel campo delle ipotesi, ma certo non ne esce bene un club che, all'esplicita richiesta dell'avversaria “Mandateci per cortesia il Responsabile Sicurezza dell'impianto” risponde inviando, zitto zitto, un tecnico qualsiasi.No, non fa bella figura, chi si accorge dei malfunzionamenti almeno due ore prima del fischio d'inizio e non fa nulla -assolutamente nulla!- né per rimediare, né anche solo per accertare le cause. Chi, a fattaccio appena avvenuto, senza alcuna verifica scarica pubblicamente la responsabilità su un'altra azienda (l'Enel), scampando in fondo anche una querela da questi ultimi che altre società avrebbero prontamente inoltrato.Ne esce sconfitto il Torino F.C., e il rettangolo di gioco é l'ultimo -in ordine di importanza e gravità- ambito nel quale questo avviene. Il primo é senz'altro quello societario, allorché viene dimostrata una prontezza non propriamente elevata nell'affrontare l'emergenza; ma soprattutto, non informando il proprio capitano del compito che gli sarebbe toccato assolvere, e che oggi avrebbe fatto sì che i 14 minuti farsa non andassero in scena perché i granata nel frattempo avrebbero già ottenuto la vittoria a tavolino.Errore grave, tantopiù se si pensa che la regola che richiede la famigerata “riserva verbale” é entrata in vigore in tempi molto recenti, dunque rappresentava una sorta di “aggiornamento” che i dirigenti preposti avrebbero dovuto ben conoscere.Ne esce sconfitto il signor Calvarese di Teramo, fino a ieri ritenuto -anche da chi scrive- uno dei migliori arbitri della categoria; evidentemente, a torto. Non si é particolarmente prodigato nella “prima” Padova-Torino perché tutti sapessero cosa fare e come farlo (cosa che peraltro non sarebbe rientrata nei suoi più stretti doveri, piuttosto in quelli delle società); ma senz'altro ha messo la degna chiosa a questa squallida vicenda con l'arbitraggio odierno. Difficile mettere in fila tanti scempi (a senso unico) in così poco tempo, e a proposito di quest'ultimo ecco che la scelta dei minuti di recupero é quasi da ufficio indagini.Ne esce sconfitto il Giudice Sportivo, Gianfranco Valente, che in un primo momento se ne lava le mani, mentre nel secondo grado si appiglia ad un cavillo che scavalca la sostanza per ergere la forma a supremo metro di giudizio, creando un precedente pericolosissiom.Ne esce sconfitta, più di tutti gli altri, la Lega Serie B. Con il presidente Abodi che fin dal primo momento si é pronunciato in maniera netta, troppo netta, su una soluzione precisa, anziché fare un passo indietro e lasciare che la Giustizia lavorasse serenamente, dichiarando “Mi fido dei giudici” come ogni presidente dovrebbe fare. Un Abodi che ha sbagliato anche a mantenere un costante rapporto con i media patavini negli scorsi giorni, così fitto da far nascere perfino un ingiustificato sospetto nei soggetti più propensi a simili pensieri. Una Lega che, con faciloneria da torneo di calcetto fra amici, si é pronunciata con un “Ma sì, prima giochiamo, poi vediamo...”, esultando alla fine per una sentenza che invece potrebbe presto manifestare i suoi effetti deleteri.

Ne escono bene solo i calciatori e chi li guida, da ambo le parti. Sì, Dal Canto si é lasciato andare ad alcune parole (poche) al fiele nell'immediato dopopartita (il primo), mentre Ventura ha sempre sorvolato su ogni aspetto non tecnico, con decisione e con classe. Intanto, i calciatori davano il loro meglio: quelli del Padova, che nel primo tempo di undici giorni fa mettevano sotto la capolista come nessuno era riuscito a fare; e quelli del Toro, che fra un black-out e l'altro facevano tremare i polsi ai tifosi di casa, dando il meglio di sé nello spezzone di oggi.In effetti non é la prima volta che, nel calcio, a salvarsi é proprio solo “il calcio”.

(foto N.Campo)