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Prestiti Toro, il caso Haveri: un’operazione che resta senza spiegazione

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Arrivato nel 2023 tra curiosità e scommesse, il terzino albanese non ha mai trovato spazio in prima squadra. Dopo un anno tra Campobasso e Messina, resta il dubbio su una scelta dirigenziale poco chiara e ancora priva di risultati.
Enrico Penzo
Enrico Penzo Redattore 

Sono passati quasi due anni dall’ufficialità del suo arrivo in granata, ma attorno a Kevin Haveri aleggia ancora un senso di mistero. Il terzino sinistro albanese, classe 2001, era stato acquistato dal Torino nell’estate 2023, dopo un lungo corteggiamento iniziato già la stagione precedente, quando si era messo in luce con il Rimini. Eppure, a distanza di tempo, la scelta della società granata di puntare su di lui resta difficilmente interpretabile.

La stagione di Haveri in C, tra Campobasso e Messina

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Haveri non ha mai fatto parte del gruppo della prima squadra. Nel corso della stagione 2023/24 è stato prima girato in prestito al Campobasso, in Serie C, dove ha collezionato 11 presenze e segnato 1 gol, per poi trasferirsi a gennaio al Messina. Con i siciliani ha disputato 10 partite, dimostrando buone doti atletiche e spirito di sacrificio, ma senza riuscire a lasciare un’impronta significativa. I numeri sono onesti, ma non raccontano l’identità di un giocatore pronto per la Serie A. Ed è qui che emergono le perplessità. A 23 anni compiuti, Haveri non può più essere considerato un giovane da formare, ma un calciatore che dovrebbe iniziare a entrare stabilmente in un progetto tecnico definito. Il fatto che il suo nome non sia mai stato realmente avvicinato alla prima squadra fa sorgere più di un interrogativo.

Haveri, un acquisto che lascia tanti interrogativi

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Perché è stato acquistato? La sensazione è che si tratti di una scommessa fatta dalla dirigenza senza un piano preciso di inserimento o valorizzazione. Un investimento low cost, certamente, ma che – nel contesto di una società attenta ai bilanci – dovrebbe comunque rispondere a una logica progettuale. Al momento, invece, Haveri appare più come un nome in lista che un vero asset tecnico. Nel calcio moderno, i club di Serie A sono chiamati a ragionare non solo sulle opportunità di mercato, ma anche su come queste possano integrarsi nel proprio modello sportivo. Haveri, per ora, non ha trovato collocazione né come risorsa per la prima squadra, né come profilo da valorizzare e rivendere. Il suo percorso si sta sviluppando lontano dai radar principali, in categorie dove è difficile attirare l’attenzione se non si emerge con continuità.

Haveri, quale sarà il suo futuro?

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Per il Torino, la prossima estate sarà probabilmente il momento delle scelte. Un nuovo prestito? Una cessione a titolo definitivo? In ogni caso, sarà difficile evitare un bilancio sull’operazione, che ad oggi non ha prodotto risultati concreti né sportivi né economici. Haveri, dal canto suo, ha ancora la possibilità di risalire. Ma per farlo, servirà un contesto che creda davvero in lui. E al momento, il Torino non sembra essere la realtà adatta.