Per molti tifosi granata, e si parla delle ultime generazioni, lo scudetto del '76 vive nel racconto di nonni o genitori. Ma per chi ha vissuto gli anni '70 a qualunque età, il 16 maggio non può essere una data qualunque. Il 16 maggio 1976 è la Data, è l'attesa, il boato, il tuffo di Pulici, è Radice che non si accontenta, è la Juve che rimane a bocca asciutta, è il trionfo di un popolo che ha atteso 27 anni una gioia così immensa. Un passaggio di testimone, tra la generazione del dopoguerra e quella nata e vissuta negli anni del miracolo economico. Record d'incassi per il Comunale in quella calda giornata primaverile, quasi 65 mila gli spettatori, ma oltre 15.000 i tifosi granata fuori dall'impianto, meno fortunati perché un biglietto non lo avevano trovato e non vedevano l'ora di festeggiare insieme agli altri. Nel tuffo di Pulici, che andò ad intercettare di testa quel cross di Graziani, c'è tutta la voglia del popolo granata di fare qualcosa di importante. Quella voglia che ti spinge anche a mettere la faccia a pochi centimetri dai tacchetti di un difensore avversario.
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Pulici si tuffa, la Maratona esplode
Per molti tifosi granata, e si parla delle ultime generazioni, lo scudetto del '76 vive nel racconto di nonni o genitori. Ma per chi ha vissuto gli anni '70 a qualunque età, il 16 maggio non può essere una data qualunque. Il 16...
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