di Edoardo Blandino
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Quante scelte per Colantuono in mezzo
di Edoardo Blandino
Adesso è pronto anche Coppola. Dopo lunghi mesi di stop a causa dell’infortunio rimediato contro l’Ascoli (frattura malleolo peronale), ora anche...
"Adesso è pronto anche Coppola. Dopo lunghi mesi di stop a causa dell’infortunio rimediato contro l’Ascoli (frattura malleolo peronale), ora anche il piranha è tornato a disposizione a tutti gli effetti. I tanti allenamenti differenziati e la pausa forzata hanno sottratto un giocatore prezioso al Torino, tanto da costringere Petrachi a tornare sul mercato per prendere due giocatori di caratteristiche simili: Pestrin e Barusso. Ma Coppola sta finalmente bene ed è pronto per una convocazione. Si è andati cauti con il centrocampista, d’altronde un infortunio così grave richiede molta attenzione, tanto che per un attimo, dopo i primissimi accertamenti, si era temuto anche per la sua carriera. Coppola è ripartito dalla primavera. 180 minuti in totale per dimostrare a sé stesso e a Colantuono di stare bene. Adesso bisogna ritrovare la condizione fisica, ma il giocatore è pronto. Questo dà al mister romano ampio margine di manovra. Perché adesso c’è davvero una grande abbondanza di giocatori nel settore nevralgico del campo: sono infatti 12 i calciatori papabili per quattro maglie. In ordine di numero ecco che abbiamo: Pestrin, Barusso, Genevier, Antonelli, Leon, Gasbarroni, Gorobsov, Belingheri, Vailatti, Coppola, Statella e Scaglia. Ma se da un lato è un bene avere tanti uomini fra cui scegliere, non è detto che sia un vantaggio per l’umore dello spogliatoio. È vero che tutti i nuovi che sono arrivati sapevano che avrebbero dovuto sudare per guadagnarsi un posto, ma non è sempre piacevole stare in panchina a guardare. Toccherà a Colantuono motivare i suoi e farli rendere sempre al massimo, anche in allenamento. In fondo il mister serve anche a questo. Specialmente oggigiorno, l’allenatore non è solo la persona che mette in campo la squadra, ma deve anche saper gestire un gruppo e capire le dinamiche che si vengono a creare di volta in volta. Il tecnico granata, però, è una persona schietta che si schiera sempre con i suoi uomini e spesso si fa ben volere. Se c’è da dire qualcosa in faccia o urlare al gruppo non si tira indietro, ma allo stesso tempo è il primo a difendere i calciatori dalle critiche e a coccolarseli. E lo spogliatoio, solitamente, apprezza queste cose.
"(Foto: M. Dreosti)
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