"Per commentare Lazio-Torino 3-1 abbiamo deciso di dare nuovamente "Parola al Mister", intervistando come ogni settimana il nostro Serino Rampanti, per farci dire la sua sulla sconfitta dei granata all'Olimpico.
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Rampanti: “Toro, in trasferta occorre più coraggio. Non vedo amalgama nel gruppo..”
Parola al Mister / Il nostro Serino Rampanti commenta Lazio-Torino 3-1
"Serino, in trasferta il cammino dei granata è da brividi, e anche ieri si è vista la grande differenza di prestazioni rispetto alle partite in casa di questo Toro. Come è possibile?
"Se si va a vedere, nell'epoca a due punti si affrontavano le trasferte per i pareggi, per non perdere insomma. Ora i tempi sono cambiati, e con i tre punti a vittoria è tutto diverso: le squadre adesso rischiano di più fuori casa, la giocano per vincere, e quindi - in questo contesto di oggi - questo atteggiamento del Toro mi stona un po' rispetto alla tendenza che c'è nel calcio moderno. Spesso le squadre fuoricasa non hanno timore, e anche il Toro dovrebbe avere un attegiamento più coraggioso. Perdere per perdere, è meglio giocarsela attaccando gli avversari a viso aperto. Il Torino mi sembra che abbia cambiato completamente attitudine rispetto all'inizio campionato, e non so cosa sia successo.
"Guardando la storia di Mihajlovic da allenatore, però, si è praticamente sempre registrata un'involuzione del girone di ritorno.
"Questa sicuramente può essere una spiegazione. Mihajlovic prende di petto tutte le situazioni, e nella vita si sa che non tutte si possono prendere così. Questo ha portato - secondo me - ad instaurare non buonissimi rapporti con parte dei giocatori: alcuni li vedo proprio demotivati, fanno il loro dovere - per carità - ma in una squadra non basta quello, ci vuole anche cuore ed animo se si svuole eccellere. E una delle ragioni di questa caduta verso il basso dei granata sta anche in un "guasto" nell'amalgama psicologico tra i giocatori: io poi non sono dentro e non so precisamente a cosa è dovuto, ma ho la sensazione di una squadra abbastanza disunita. E anche per questo non so per quanto tempo Mihajlovic possa realmente stare in questa squadra, nelle prossime stagioni...
"Senza voler fare scomodi paragoni, con Ventura il gioco non era spumeggiante e i punti raccolti probabilmente erano anche meno rispetto a quest'anno. Eppure, si avvertiva una certa compattezza nel gruppo che adesso si avverte meno...
"Non è un segreto che io non fossi più entusiasta di Ventura negli ultimi tempi, e sono ancora convinto che la cosa aveva stancato e che sia stato giusto cambiare. Ma i meriti bisogna darglieli, e la squadra con Ventura - con tutti i difetti - bisogna ammettere che aveva una linearità precisa: magari non aveva fantasia, ma quella linearità ha portato a grandi risultati, anche per il Toro come società. Con Miha a volte non vedo linearità in certe scelte, è come se agisse troppo d'istinto: tipo contro la Juve, quando è stato punito in maniera pesante, ma anche in altre artite. Si è alterato un po' troppo l'equilibrio con certe scelte, e questo non ha fatto bene, oltre ad aver probabilmente compromesso l'amalgama all'interno della squadra stessa.
"Anche ieri si è vista effettivamente una difficoltà tattica di alcuni giocatori...
"Si, anche ieri Baselli era fuoriruolo, e infatti è stato sostituito. Ripeto: la squadra sta risentendo di certi errori di posizione. Ieri a centrocampo c'era nuovamente una voragine di vuoto assoluto, e l'unico a dare linearità in mediana era Lukic, che si sta dimostrando sempre più affidabile. Ma altri giocatori sono completamente avulsi in tutte le fasi, e questi sono problemi abbastanza gravi.
"Come giudichi l'innesto di Molinaro a partita in corso?
"Le fasce erano i settori che davano più problemi, e quindi il tecnico ha tentato di dare più copertura a sinistra, ma qualche problema è arrivato poi a destra. Stiamo patendo le fasi di contenimento sia in fascia che in mezzo. Anche se abbiamo rischiato di andare in vantaggio, è l'attendismo in trasferta che non paga mai, perché "attendi attendi" e alla fine prendi gol. Tornando su Molinaro, sono molto contento che sia tornato, ma certo si rimane un po' perplessi vedendo due terzini uno in fila all'altro: ad ogni modo, queste sono scelte di Miha e non si possono contestare.
"Iturbe, invece? Come ti è sembrato?
"Nel giudicarlo bisogna sempre partire dal fatto che Iturbe è stato praticamente fermo per 2 anni: è tantissimo per un giocatore come lui, è stato un danno anche psicologico, e per valutarlo bisogna aspettare ancora, occorre avere ancora un po' di pazienza. In ogni caso, e tenendo presente tutti questi fattori, Iturbe ieri non mi è dispiaciuto, non è da bocciare secondo me: a Roma lo hanno massacrato, e prima di raggiungere nuovamente la consapevolezza bisogna che si senta la fiducia addosso. I mugugni dei tifosi purtroppo non aiutano il giocatore.
"Infine, una battuta su Maxi Lopez, di nuovo in gol.
"Maxi Lopez è un giocatore - come già detto più volte - che sa fare la differenza. Entra e si sente, ha peso nell'economia della squadra. Ma non dà garanzie per 90', e quindi Miha ha fatto bene ad usarlo nel secondo tempo. Ha giocate che possono cambiare la partita, e anche prima del gol (bellissimo per altro), ha sfoderato un colpo di tacco geniale che per poco non mandava in porta un compagno: ha questi colpi importanti lui, ma ti lascia dell'amaro in bocca perchè uno con queste qualità ha gettato al vento una stagione. E in futuro si pentirà di questo purtroppo.
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