di Alessandro Salvatico
toro
Realismo e necessità
di Alessandro Salvatico
Ascoltando le voci dei tifosi, dopo il dolente 1-1 contro il Bologna, ho notato nei giorni un’escalatione di ansia probabilmente inevitabile; così, si è passati...
"Ascoltando le voci dei tifosi, dopo il dolente 1-1 contro il Bologna, ho notato nei giorni un’escalatione di ansia probabilmente inevitabile; così, si è passati dal chiedere (ai numi granata del cielo) un pareggio, oggi in quel di Napoli, considerandolo un risultato difficile nonché il massimo ottenibile da una squadra che ha totalizzato 6 punti in trasferta in tutto l’anno, a chiedere una vittoria, a ritenerla necessaria, vitale, quasi l’unica opzione disponibile per la salvezza.
"Che una vittoria equivarrebbe a ipotecare seriamente la permanenza in A è evidente a tutti; la miriade di calcoli che tutti i sostenitori delle quattro pericolanti opera incessantemente da settimane perde ogni valore di fronte all’ipotesi della vittoria, cioè: vincendole tutte o quasi, certamente ci si salva. Poi, ci si scontra con una realtà complicata, fatta di mille dettagli nonché della sfericità della sfera, e fatta al 50% da un’altra squadra: quella avversaria.
"E’ certo: il Napoli oggi affronterà il Torino giocando al meglio. Come il Catania, ieri, a Roma. Se i granata vorranno fare risultato, lo faranno contro una compagine azzurra che metterà in campo la miglior formazione possibile, la determinazione di un allenatore che punta alla riconferma, e -da non sottovalure- la serenità, più che la mollezza o la distrazione, di chi non ha l’ansia di centrare un obiettivo. E’ una partita pericolosissima, perché l’avversaria è di valore, perché gioca davanti al pubblico amico dove ha totalizzato la grandissima parte dei suoi punti in classifica, e per le suddette ragioni legate a tranquillità e motivazioni personali (anche quelli di alcuni giocatori, compresa la coppia d’attacco Pià-Denis).
"Detto delle difficoltà, mi viene da concludere pensando: e dunque? Chi ha mai pensato che sarebbe stato facile? Salvarsi sarebbe un’impresa, lo sa Camolese, lo sanno tutti. Il calendario dice che sarà molto difficile, così come i vari fattori che ho tentato di riassumere dicono sarà difficile fare risultato al “San Paolo”; ma è l’unica strada, non c’è possibilità di scelta, non si può chiedere di cambiare avversarie. Per tornare da Napoli con almeno un punto, il mister sceglie una formazione meno spregiudicata di quella col tridente casalingo, ma reinserisce Abate, sul quale si fa molto affidamento. Il Torino fa una fatica dannata a vincere una partita (meno, da quando c’è Camolese), e una fatica improba a non perdere fuori casa; un pareggio a Napoli sarebbe un bel risultato, un pareggio…a Bologna, sarebbe un risultato splendido.
© RIPRODUZIONE RISERVATA