"di Valentino Della Casa20 Ottobre 2009. Reggina-Torino 1-1. Per i granata, goal di Amoruso; per gli amaranto, autogoal di Di Loreto. Sembrano passati veramente secoli: aspettative diverse, giocatori diversi, campionato diverso (era la Serie A); eppure non era che la seconda giornata della stagione passata, quando il Toro veniva da una sonante vittoria per 3-0 sul Lecce (allenava Beretta, Torino non gli porta fortuna), quando in attacco c’era la coppia-goal Amoruso-Bianchi (solo sulla carta), coadiuvati da Rosina, quando il Toro aveva ambizioni da Uefa.Naturalmente mai sognare troppo in alto: la Reggina finì ultima, il Toro terz’ultimo ma il risultato fu identico per entrambe, ossia retrocessione. Poi l’estate a rifondare le squadre, per prepararsi ad una comoda e rapida risalita. Arrivarono giocatori importanti per l’una e per l’altra squadra, con questi sicuramente non si potrà non essere promossi. A dicembre, il Toro è decimo, la Reggina quart’ultima. Solo gennaio ed il calciomercato potranno ancora cercare di raddrizzare una stagione che ha preso una brutta piega.Il Toro cambia, la Reggina lo fa di meno. Ora il Toro è sesto, e da un anno può valersi di un bomber che ha tenuto su diverse volte la baracca (ma se non ci fossero i suoi compagni, adesso, sarebbe ancora molto più difficile). Gli amaranto, invece, hanno un intermittente Brienza, così come intermittente (più spenta, che accesa) è tutta la squadra, che infatti non riesce ad evitare l’incubo play out, o peggio, la retrocessione diretta. Reggina-Torino non è una partita come le altre: è la partita della disillusione e delle speranze tradite. Un pareggio serve a poco (nel caso, più ai granata). Solo la vittoria potrà stabilire chi di delusioni dovrà ingoiarne ancora molte e chi, invece, potrà tornare a sperare.
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Reggina-Torino Partita della speranza
di Valentino Della Casa
20 Ottobre 2009. Reggina-Torino 1-1. Per i granata, goal di Amoruso; per gli amaranto, autogoal di Di Loreto. Sembrano passati veramente secoli: aspettative diverse, giocatori...
(Foto: M. Dreosti)
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