di Valentino Della Casa - Sapersi riprendere da una sonora sconfitta può risultare meno difficile rispetto al dimostrare che una fragorosa vittoria non sia stata soltanto un fuoco di paglia, frutto di combinazioni astrali particolarmente favorevoli. Sarebbe tuttavia assai ingeneroso nei confronti del Torino, e di chi da mesi vi sta lavorando, considerare i tre punti di sette giorni fa contro il Gubbio solo figli di fortunate coincidenze. Tutt'altro: sabato scorso Bianchi e compagni hanno dimostrato che, sapendo lavorare e sapendosi applicare efficacemente sin dall'inizio della stagione, un percorso di crescita importante si può fare anche a Torino. Anzi, in questa piazza si può trovare una spinta che difficilmente altre realtà possono vantare. Oggi pomeriggio il Toro di Ventura (foto N. Campo) sarà di scena ad Empoli, impegnato in una trasferta che la classifica rischierebbe di bollare superficialmente (ed erroneamente) come semplice: le insidie sono dietro l'angolo, soprattutto ora che i punti contano tantissimo e vengono giocati in casa di chi ne ha bisogno come ossigeno per raggiungere la salvezza. Ma se il Toro continuerà ad essere quello apprezzato in questa stagione (escluso qualche scivolone sporadico), allora potrà divertire e divertirsi, continuando a macinare punti verso l'unico traguardo ammissibile. Per farlo serviranno concentrazione e motivazioni, qualità che di rado sono mancate a questa squadra, la quale, tra l'altro, vedrà applicato un robusto turn over, per permettere a tutti di ricaricare le batterie fisiche e mentali per il rush finale. Se lo può permettere? Finalmente sì, e si è visto come la qualità della rosa sia così elevata da non lasciar adito a rimpianti circa decisioni coraggiose e facilmente esponibili a rischi. Quando lo si è dimostrato? Con il Gubbio, per esempio. Ma quella è una partita da dimenticare, almeno fino al termine della stagione.
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Ripartire da Gubbio, ma dimenticarla
di Valentino Della Casa - Sapersi riprendere da una sonora sconfitta può risultare meno difficile rispetto al dimostrare che una fragorosa vittoria non sia stata soltanto un fuoco di paglia, frutto di combinazioni...
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