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Sarà il Toro di Petrachi

Alessandro Salvatico - Dopo le personalissime storie d'amore e odio con Gianni De Biasi e anche con Walter Novellino, dopo l'andirivieni isterico di uomini-panchina che si scambiano il cinque quando entrano ed escono come...

Redazione Toro News

Alessandro Salvatico - Dopo le personalissime storie d'amore e odio con Gianni De Biasi e anche con Walter Novellino, dopo l'andirivieni isterico di uomini-panchina che si scambiano il cinque quando entrano ed escono come fossero cambi volanti del basket o del volley, dopo il decisionismo pluriennale (con -forse- la sola eccezione del primo Colantuono), ecco un cambio di rotta: il nuovo allentore del Torino é stato scelto ascoltando i consigli e le indicazioni del direttore sportivo. Il che, altrove, é normalità e consuetudine, ma non in seno al club granata, dove diventa felice eccezione.Ventura é il prescelto di Gianluca Petrachi, che l'anno scorso dovette lavorare con un tecnico di cui si era innamorato il presidente, e non sempre la convivenza e la collaborazione sono riuscite al meglio, tutt'altro. Quest'anno, invece, la sintonia sarà giocoforza totale, dal momento che tra le due figure-chiave dello staff esiste stima reciproca e soprattutto un linguaggio calcistico comune, cementato nella meravigliosa ed effimera esperienza di Pisa.Proprio riguardo al dirigente granata, da sottolineare come quest'Estate vivrà un calciomercato che sarà ben diverso dal precedente, nel quale dovette smaltire le ultime, celebri “zavorre” ereditate dalle precedenti gestioni: calciatori strapagati e ormai persi per la causa, che -anche a causa dei rigidi vincoli imposti alla composizione delle rose in Serie B- crearono problemi a perfezionare alcune trattative che altrimenti sarebbero state portate a compimento. Zavorre di cui il Torino si liberò proprio grazie al lavoro del direttore sportivo.E, senza quei pesi e con un allenatore scelto in prima persona, va da sé che quello che da domani (quando si insedierà Ventura) andrà a nascere sarà il Toro di Petrachi. L'uomo-mercato di Cairo non avrà più attenuanti specifiche (se non quella generica di una scarsa disponibilità monetaria), e con pochissimi giocatori di proprietà si appresta a costruire insieme al tecnico una squadra quasi nuova; potrà farlo al meglio delle proprie possibilità, dimostrando il suo valore in una situazione non di emergenza, ma anzi con tutto lo spazio ed il tempo per mettere insieme un gruppo partendo dalle fondamenta. Niente più scuse, dunque; solo tanto lavoro da fare. Se possibile, stavolta, rapidamente.

(foto M.Dreosti)