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Sereni: ‘Con l’Empoli una partita decisiva’

Matteo Sereni si è presentato oggi ai giornalisti presenti nella sala stampa del centro Sisport per raccoglierne le dichiarazioni. Si è parlato del suo rapporto con Torino (squadra e città), delle sue...

Redazione Toro News

"Matteo Sereni si è presentato oggi ai giornalisti presenti nella sala stampa del centro Sisport per raccoglierne le dichiarazioni. Si è parlato del suo rapporto con Torino (squadra e città), delle sue sensazioni, delle prospettive che a breve, medio e lungo termine riguardano lui e il gruppo di Novellino, a partire dal match -forse decisivo- in cui affronterà il suo ex-Empoli, fino alla possibilità di rimanere in granata per molti, molti anni.

"IN SALUTE. L’estremo difensore granata fa per prima cosa il punto sul suo stato fisico: “Sto molto bene. In questi giorni ho anticipato le sessioni di lavoro, ho anche forzato, sono molto fiducioso. Ho patito uno stiramento, io ho una muscolatura grossa che a volte può incappare in questo tipo di infortunio. Ma ho anche la capacità, dopo, di riprendermi molto velocemente. Speriamo sia l’ultimo della serie, per quest’anno… Ho notato che mi è capitato due volte quest’infortunio ed entrambe le volte il mercoledì, in un turno infrasettimanale: analizzerò questa combinazione per prepararmi al meglio per la prossima occasione. Può darsi che arrivare più caricato, sollecitando maggiormente quella che è una muscolatura importante, sia una cosa da rivedere. Arriverò a capire il mio corpo. C’è stato forse un po’ di sovraccarico, anche perché io sono un generoso, e a volte invece dovrei forse limitarmi un po’ nella calciata, mettere in atto movimento meno potenti, etc”.

"NAZIONALE. L’infortunio è capitato proprio quando il ct Donadoni doveva diramare la lista dei convocati per l’amichevole della Nazionale, lista che in realtà viene considerata una sorta di “bozza” di ciò che sarà quella definitiva, per gli Europei. “Ma io sono stato dispiaciuto di poter stare col gruppo dei miei compagni. Dispiaciuto per il Toro, non per la Nazionale. L’ho già detto, per me il Toro è un traguardo, un punto d’arrivo”. Dovendo fare delle considerazioni su una graduatoria dei migliori portieri italiani del momento, non vengono meno umiltà e consapevolezza: “Rispetto ad alcune critiche del passato, quest’anno il livello dei portieri è molto buono, molti hanno un bel rendimento. La lotta per la palma di migliore è dura. Gli elogi inorgogliscono, io sapevo che con la serenità e l’amore della piazza, nonché il buon lavoro con il gruppo e con il Mister, avrei potuto esprimermi a livelli importanti. Ma questo mi fa piacere per il Toro: non penso alla Nazionale”.

"EMPOLI. Non pensa all’azzurro dell’Italia, Sereni, ma ad un altro sì: molto più vicino e soprattutto inevitabile… “E’ da giorni che penso solo all’Empoli. Ma credo che tutti dovrebbero farlo, mi sembra solo normale. Sì, può essere un match-point, può dare una svolta, non credo sia troppo presto per dire questo. Catania ci ha dato un salto di qualità, ora c’è una distanza tra noi e quelle dietro, ma dobbiamo dare continuità. Domenica è uno scontro diretto, perché è così che dobbiamo chiamarlo, e bisogna vincere. Dopo incontreremo squadre qualitativamente migliori di noi, e ci saranno altre difficoltà. Non dobbiamo sederci sugli allori della vittoria di Catania, anche perché andava fatta, quindi niente elogi. Penso anch’io che la quota salvezza si sia abbassata, forse fino a 38 punti. Ma è uno strano campionato, squadre meno blasonate fanno risultato contro squadre più quotate… Ma tante squadre sono molto stanche, speriamo non succedano troppi risultati clamorosi”.

"CATANIA IN TV. Vedere la trasferta siciliana alla tv, per il numero 1 del Toro, è stata una vera tortura: “Inizio a capire il tifoso accanito. Io mi sento nel cuore di questa società e di questo ambiente, e domenica a casa…diciamo che i miei figli hanno imparato diverse parolacce che non conoscevano… han visto un’altra versione di papà, la versione ultrà. Poi mi ci è voluta mezza giornata per smaltire la tensione del divano di casa. In porta si sta più comodi, altro che! Quando sono tra i pali è comunque un gioco, mi diverto, è una liberazione stare lì: ma a casa no. Mi rendo conto che tante cose, anche un passaggio sbagliato, può suscitare una reazione non tanto equilibrata… Poi bisogna essere pacati, certo. Alla Lazio era diverso: guardavo, senza fare nomi, una tv che mostra tutte le partite in contemporanea, e non ne seguivo una in particolare”.

"SF...ORTUNA. “Abbiamo avuto tantissimi infortuni, una squadra nuova, mai la possibilità di trovare la continuità, 30 formazioni diverse in 30 partite: è dura. Però, siamo un gruppo che lavora tutto in un’unica direzione, siamo stati più forti delle negatività che ci piovevano addosso”. Il portierone parla delle vicissitudini passate dalla squadra, ed è piuttosto esplicito: “Mai vista tanta sfiga. Devo essere sincero, ho iniziato a pensare che sulla Torino granata giri davvero la nuvola di Fantozzi. Ma solo grandi ragazzi, grandi uomini, fanno le imprese, come è stata quella di Catania. Ora però dovremo imparare e essere meno vittime di questi alti e bassi che ci colpiscono: più lineari”.

"A VITA? Sereni non fa mistero di quel che vorrebbe dal futuro prossimo: “A Torino vorrei rimanere il più possibile. E penso che sia un matrimonio fattibile. Alla società devo molto, mi ha dato la possibilità di ritrovarmi come giocatore ma anche come uomo. Devo molto anche a Torino, come città: io e la mia famiglia ci stiamo veramente bene. Lotterò coi denti per non farmi portare via questo posto. Sto veramente bene qui. Richieste da altre società? Chiaro che poi in giro ci sono sempre dei rompiballe… (ride). Ma ora c’è solo il Toro, poi se altri mi cercheranno lo prenderò come un complimento e basta. Se si potrà restare qui, per tutti i prossimi anni, io sono disponibile… Se no, sarà la volta che ascolteremo qualcuno di quei rompiballe. Qui c’è una società forte e seria. Facendo errori di anno in anno, prima o poi si arriva ad un traguardo. Sicuramente verrà cambiato ancora qualcosa, per la prossima stagione, sperando di fare sempre meglio”.

"...“La parata più bella della stagione? Non saprei, forse il rigore a Napoli, era difficile. Ma la parata più bella è quando sento la curva dietro che mi applaude e canta per me, quando mio figlio, che a 6 anni ha capito bene che ruolo fa il suo papà, sente i suoi amici parlare di me e gli brillano gli occhi…quelle sono le parate più belle”.