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Serie A e lockdown, Cairo affonda: “Meschino chi disse che avevo paura della B”

Focus on / Il presidente granata ha tenuto a precisare il suo punto di vista riferendosi a chi ha sostenuto volesse impedire la ripresa del campionato

Lorenzo Chiariello

""Meschini". Così Urbano Cairo - durante la conferenza stampa svoltasi ieri - ha definito chi, nei mesi passati, lo ha accusato di avere interessi nel far si che il campionato non riprendesse dopo il lockdown. Tra una domanda sulla stagione appena conclusa ed una sul campionato che verrà, il patron del Toro ne ha approfittato per togliersi qualche sassolino dalla scarpa.

"ACCUSE - Che Belotti e compagni abbiano rischiato grosso è cosa nota. E proprio per questo qualcuno ha pensato che il fatto che Cairo insistesse per concludere anticipatamente la stagione fosse in realtà dovuto al timore di una possibile retrocessione. "C’è stato qualche meschino che, quando era tutto sospeso per il virus, ha scritto che io avessi paura di retrocedere - ha detto Cairo - e per questo spingessi per chiudere il campionato. Ma guardiamoci invece intorno. Guardate i paesi che non hanno fatto il lockdown quanti contagi hanno avuto". Sono state dunque ragioni di pubblica sicurezza a spingere il patron granata a prendere la parte di chi era più cauto nei confronti dell’ipotesi di riprendere il campionato.

"MOTIVAZIONI - Ma da imprenditore quale è, Cairo ha tenuto a precisare, senza nascondersi, che in quel contesto fosse importante salvaguardare anche i posti di lavoro: "In quel momento erano ben altre le mie paure. Ero angosciato per cercare di tenere in piedi le mie aziende al fine di non licenziare i miei dipendenti". In ultima analisi, il patron granata non era rimasto convinto delle tempistiche con le quali il campionato sarebbe stato concluso, paventando per tutte le società problematiche organizzative dovute al poco tempo a disposizione per preparare il prossimo campionato. "Temevo i problemi che avrebbe avuto la stagione successiva e per questo non mi sembrava giusto andare oltre giugno - ha spiegato Cairo concludendo - Infatti adesso qualche problema ce lo abbiamo". Ma il campionato è ripartito e il Torino si è salvato. Ed ora - coronavirus permettendo - è tempo di pensare al futuro.

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