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Settimana di passione

Si apre una settimana di passione per il popolo granata. Una definizione che, è doveroso precisarlo, abbraccia i tifosi, la società e la squadra tutta del Toro. Sono giorni caldi, ricchi di fibrillazione in attesa dei 90 minuti...

Redazione Toro News

Si apre una settimana di passione per il popolo granata. Una definizione che, è doveroso precisarlo, abbraccia i tifosi, la società e la squadra tutta del Toro. Sono giorni caldi, ricchi di fibrillazione in attesa dei 90 minuti che potrebbero decidere, in caso di sconfitta, le sorti del tecnico cesenate. Cairo lo ha difeso a spada tratta, i tifosi hanno pazientato doverosamente, ma adesso è tempo di rompere gli indugi. Lo sa bene il “maestro vincente di Cesenatico”, che ha raccolto in settimana frammenti di uno spogliatoio che rumoreggia e sabato è stato caricato e ascoltato a lungo dal presidente.

"In settimana si continuerà a lavorare sulla tenuta atletica e sulla tattica, provando e riprovando schemi, uomini e soluzioni. Sabato, complice l’assenza di Rosina, è stato impiegato fra i titolari il giovane Oguro che in 45 minuti ha segnato una doppietta mettendo in mostra tanta voglia, buona tecnica e ottima corsa. Non sarebbe una bestemmia vederlo in campo al fianco dell’inamovibile Fiore, apparso in miglioramento, e al posto di Rosina che rifiaterebbe dopo il doppio impegno con l’Under 21 e vedrebbe stemperarsi le pressioni che gli hanno tolto la lucidità e l’incoscienza del meraviglioso estro. Si sono viste, sabato, prove di una difesa a 3 che però, onestamente, convince poco. I giovani attaccanti della Primavera quando l’hanno puntata centralmente in velocità sono andati a nozze. Cosa succederà quando al loro posto ci saranno frecce del calibro di Semioli e Pellissier e un corazziere come Tiribocchi? Non si discute qui il modulo, ma quanto sia applicabile con successo da questi giocatori.

"De Biasi era un sostenitore della difesa a 4 e prediligeva corazzieri a velocisti; sono arrivati Cioffi, Franceschini e Di Loreto. Giocatori adatti ad avere due esterni che li proteggono sulle fasce. La difesa è l’unico reparto che è stato toccato poco da Zaccheroni, il solo Balestri è stato alternato a Pancaro. Urgono però, a nostro avviso, revisioni, soprattutto per dare un segnale a giocatori e ambiente. Per cui chi scrive opterebbe per un 4-3-1-2 con una difesa imperniata sui centimetri e la velocità di Brevi e Cioffi, un centrocampo di mastini con Barone, Ardito e De Ascentis a supporto della fantasia di Fiore, messa al servizio di Stellone e uno da scegliere fra Muzzi (favorito) e Abbruscato. Considerata l’abilità tecnica del pelato di Roma nello “spizzare” i palloni questa potrebbe essere la chiave per coprire la difesa e liberare il potenziale offensivo degli avanti, con il supporto dei cursori di fascia della difesa.

Contro il Chievo conterà solo vincere, quindi ben venga qualsiasi modulo, anche il 5-5-0 usato da Scoglio a San Siro con il Milan. Fruttò un punto, grazie al cuore, alla grinta e a un minimo di fortuna (l’arbitro non vide un rigore netto di Angloma su Weah) a noi ne servono tre, per tornare a sperare