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Settore ospiti stipato, nessun incidente

Dopo le schermaglie iniziali, nulla accade al "Rigamonti" tra le opposte tifoserie, fuori dei normali sfottò reciproci. La società di casa decide di far defluire prima il pubblico ospite, provvedimento...

Redazione Toro News

"Dopo le schermaglie iniziali, nulla accade al "Rigamonti" tra le opposte tifoserie, fuori dei normali sfottò reciproci. La società di casa decide di far defluire prima il pubblico ospite, provvedimento che pare saggio alla luce del fatto che quello di casa, intenzionato a festeggiare la squadra appena promossa in A, avrebbe stazionato (come ha fatto) a lungo fuori dallo stadio per aspettare i propri giocatori.

"I presunti 2800 granata del settore ospiti erano in realtà di più, parrebbe: i controlli non erano ferrei, ed i tifosi del Toro, stipati, riempivano il loro spicchio in ogni angolino. Per strada, all'andata, incontravamo nei punti di pausa centinaia di granata in viaggio con cui si scambiavano speranze, pensieri, timori. Incontravamo anche un gruppo di tifosi di Biella e dintorni lasciati a piedi dall'autista del proprio pullman; un individuo che prima si spacciava come grande granata e parente di Camolese, e che all'ultimo momento ha avvisato di avere il "pullman rotto" fino a renderesi irreperibile. I tifosi, già muniti di biglietto, sono stati colti dalla disperazione, fino a trovare comunque un passaggio di fortuna per Brescia, ma rimane lo sconcerto per chi stava lasciandoli tutti a casa.

"Con il pressante controllo delle forze d'ordine, che facevano aspettare parecchio prima di poter effettivamente partire dal capoluogo lombardo alla volta di Torino, i granata lasciavano Brescia. Diversi colleghi del posto, ma anche semplici sostenitori delle Rondinelle, a fine gara venivano a cercarci per dirci, più o meno tutti con le stesse parole: "Che impressione i vostri tifosi! Tantissimi, rumorosi, ma soprattutto...hanno applaudito a lungo la squadra alla fine! Qui non sarebbe mai successo...", e via con altre espressioni di ammirazione. Cose che tutti noi sappiamo già.

"(foto M.Dreosti)