Da un lato c’è un Modena che ha sempre faticato davanti ai suoi tifosi , dall’altro un Toro che, quando vola in trasferta ha saputo dare il meglio di sé. Certo, la partita con il Pescara ha fatto cambiare rotta alla squadra di Ventura, che non era abituata a segnare tanti gol davanti al proprio pubblico.
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Sfruttare il fattore campo
Da un lato c’è un Modena che ha sempre faticato davanti ai suoi tifosi , dall’altro un Toro che, quando vola in trasferta ha saputo dare il meglio di sé. Certo, la partita con il Pescara ha fatto cambiare rotta alla...
Grandi meriti al Torino, ma anche un sentito ringraziamento alla difesa della squadra di Zeman, sempre alta e perforabile dalle incursioni di Sgrigna. Il Modena è una squadra diversa, che ha dimostrato evidenti difficoltà, di gioco e di risultati, soprattutto tra le mura amiche. Difficilmente la squadra emiliana, ora sotto la guida di Cuttone, ha saputo imporre il proprio gioco, sottomettendo l’avversario. Tolte due gare, la fortunosa vittoria con il Pescara e la sonora sconfitta con il Sassuolo, il rendimento casalingo degli emiliani non è certo esaltante. (4 sconfitte, 3 pareggi e appena 2 vittorie).
I granata proposti da Ventura in trasferta, eccezion fatta per quella di Gubbio e per quella di Sassuolo (senza Iori), si sono sempre dimostrati un gruppo propenso ad attaccare. Ed è proprio nelle gare esterne che i tifosi granata hanno potuto ammirare un Toro garibaldino, spesso schierato con il 4-3-3, deciso a non mollare mai, fin dalla prima trasferta di Ascoli.
Il rischio più grande per questo Toro, in una partita del genere, è certamente mentale. Aver digerito tutto il trambusto di Padova, quello sarà il vero esame. Ventura, ancora una volta, si è dimostrato saggio e sapiente. Dare poca importanza a quello che è successo e guardare avanti. Una filosofia fondamentale per continuare questo cammino e chiudere in bellezza questa prima parte di campionato.
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