"E’ il simbolo del Toro: giovane, talentuoso e di belle speranze. Alessandro Rosina alla prima uscita ufficiale della stagione ha sparato con la doppietta, infilando due reti all’Ivrea, di cui la seconda un capolavoro applaudito anche dagli avversari. E’ alle soglie della prima, vera, stagione in serie A della sua ancor breve carriera e sembra vivere il momento con grande serenità e con la consapevolezza di avere davanti l’occasione della sua vita. Ciò nonostante non si sbilancia in promesse stagionali, segno che il basso profilo, il continuo ripetere dei famosi “piedi per terra” richiesto da Cairo e De Biasi sta sortendo il suo effetto.Rosina, ci racconta il secondo gol?E’ stata un’azione nata da una triangolazione con Roberto (Stellone ndr) che voleva girarsi, ma con la coda dell’occhio mi ha visto arrivare e mi ha servito. A quel punto sono avanzato, ho fatto una finta per andare verso centro area e invece ho tirato dritto disorientando la difesa, ho trovato il varco, mi sono infilato ho visto arrivare il portiere in uscita, allora ho deciso di tirare un pallonetto di esterno che si è poi insaccato in rete.
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‘Sogno di giocare dietro alle punte’.
E’ il simbolo del Toro: giovane, talentuoso e di belle speranze. Alessandro Rosina alla prima uscita ufficiale della stagione ha sparato con la doppietta, infilando due reti all’Ivrea, di cui la seconda un capolavoro...
"Ha sempre detto che preferiva partire da destra per poi accentrarsi, ma adesso lì gioca Lazetic…Non ho mai detto di preferire una fascia a un’altra, ma che preferirei giocare al centro perché ho più spazio e visuale e perché si fatica meno nei recuperi difensivi che invece il gioco sulle fasce richiede. Comunque per esigenze di squadra ho sempre giocato sia a sinistra che in mezzo che a destra, dove vuole il mister. L’importante è poter essere utile in tutte e tre le posizioni alla squadra. Certo il mio sogno è poter giocare in mezzo dietro alle punte.
"Al di là di quello del gruppo, c’è un obiettivo personale che vuole fortemente raggiungere?Ottenere una conferma importante da me stesso perché c’è la consapevolezza di essere in una società che sta facendo molti investimenti importanti, anche su di me, in una città e in una realtà che adesso gioca in serie A con speranze e ambizioni diverse rispetto al passato e soprattutto c’è la consapevolezza della grande attenzione dei tifosi.
"C’è un modello in particolare a cui ti ispiri per calciare le punizioni?Ho guardato in tv quelle di Maradona e Baggio e ho ben presente il loro insegnamento che punizioni e rigori si possono migliorare solo con tanto allenamento. Oltre tutto quando sono stato in ritiro con l’Under 21 ho avuto modo di conoscere Zola, un altro esperto del calcio piazzato, con cui ho parlato a lungo e che mi ha dato consigli preziosi.De Biasi ha allenato Baggio, le ha dato qualche suggerimento particolare?Sì, non uno solo ma tanti. Il mister quando le provo mi segue sempre da vicino con grande attenzione e dandomi una serie di suggerimenti preziosi, come anche Gallo per i calci di rigore.
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