di Valentino Della Casa - Una serata come quella di ieri, Sergiu Suciu proprio non poteva immaginarsela. L’emozione dell’esordio da titolare, in un ruolo che naturalmente non è suo (è più mezz’ala, anche se come esterno ha già giocato diverse partite), il gol scaccia paure che riaccende le speranze (questo sì, nelle sue corde), in uno dei campi più difficili ma anche affascinanti della B, non si dimenticheranno mai. E non lo faranno neanche i tifosi.La parabola di Suciu è quella che ogni sostenitore granata vorrebbe vedere con i giocatori della Primavera, ma che, purtroppo, solo raramente si è verificata nel corso degli ultimi anni. Al Torino è legato dal 2003, quando aveva solo 13 anni ma non il permesso di soggiorno, e in granata è cresciuto, diventando un pilastro, man mano, delle varie categorie nelle Giovanili. In A esordisce contro la Roma nel 2009, nell’ultima gara della massima serie dei granata, prima della triste retrocessione per Rosina e compagni. Verrà prestato al Legnano, ma il neo arrivato ds Petrachi lo rivuole indietro a gennaio e lui torna di corsa. Gioca il Viareggio e avviene il patatrac: il ginocchio cede, nella partita dopo aver segnato una doppietta su punizione, e stagione finita.L’anno scorso, il prestito al Gubbio, dove trova poco spazio ma continua a piacere molto a Simoni, che, quest’estate, ha riprovato a riprenderlo. Nulla da fare: Ventura è rimasto subito impressionato e lo vuole con sé. “Di spazio ne troverà, se continua ad allenarsi così” dice l’allenatore. E Suciu, che intanto diventa anche italiano (ad inizio agosto il giuramento), non tradisce le aspettative. Gioca da centrocampista centrale contro il Lumezzane, lo fa anche contro il Varese, entrambe da subentrato a Vives. Lui continua a crescere, senza nemmeno lontanamente pensare di lamentarsi per le tribune: ha l’intelligenza per capire che davanti a lui ci sono giocatori validi, che stanno anche rendendo bene. Ma Ventura la promessa gliel’aveva fatta, e gli dà una grossa responsabilità. Il risultato? Come se giocasse titolare da una vita. E segnare grazie all’assist di un altro giovanissimo (la cui testa è cambiata per grandissimo merito del solito mister) vuole dire tanto, per il tifoso granata che solo in Ogbonna ha visto quello che vorrebbe vedere in altri mille ragazzi del vivaio.Paragoni con l’Angelo granata ancora è prematuro (e sarebbe sciocco) farli. Ma se il buon giorno si vede dal mattino, Suciu potrà dire grandi cose. Basta solo avere coraggio. Questa volta, non è proprio mai mancato.
toro
Suciu, la parabola di una giovane promessa
di Valentino Della Casa - Una serata come quella di ieri, Sergiu Suciu proprio non poteva immaginarsela. L’emozione dell’esordio da titolare, in un ruolo che naturalmente non è suo (è più...
(Foto: M. Dreosti)
© RIPRODUZIONE RISERVATA