di Diego Anelli da www.goal.com
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Supercoppa Europea
di Diego Anelli da www.goal.com
Continua il momento magico dello Zenit, dopo la vittoria della Coppa Uefa nella scorsa stagione.
Continua il momento magico dello Zenit, dopo la vittoria della Coppa Uefa nella scorsa stagione.
Non è un caso se questo Zenit ha conquistato lo scudetto russo e la scorsa edizione della Coppa Uefa, eliminando squadre del calibro di Bayern Leverkusen, Olimpique Marsiglia, Bayern Monaco e Glasgow Rangers. Anche con la stellina Arshavin per 45 minuti in panchina, gli uomini di Advocaat, in condizione fisica assai superiore agli avversari, visti gli impegni nazionali, hanno meritatamente arricchito il proprio palmares con la prima Supercoppa Europea della loro storia, mantenendo il pallino del gioco per circa 70 minuti contro uno United pesante sulle gambe, distratto nella mente e privo di giocatori cardine come gli assenti Cristiano Ronaldo, Giggs e Carrick, oltre a Rooney, in campo sebbene ancora indebolito dal virus che lo ha colpito in Nigeria.In campo – Advocaat schiera la migliore formazione possibile, lasciando spazio al francese Puygrenier nel pacchetto arretrato e al colpaccio del mercato Danny, strappato ai rivali della Dinamo Mosca per la faraonica cifra di 30 milioni di euro. Sull’altro fronte Ferguson dà fiducia a Gary Neville in difesa; scelte obbligate a centrocampo con i rientranti Nani e Anderson, in attacco Rooney-Tevez, in attesa dell’acquisto di Berbatov, destinato a sostituire in rosa Louis Saha, in giornata ceduto all’Everton.Si gioca – Ben consapevole di una condizione fisica nettamente migliore degli avversari, lo Zenit schiaccia sull’acceleratore fin dai primi minuti, mettendo in seria difficoltù sulla corsia destra Evrà, incapace di contenere le scorribande dello scatenato Danny. Al 6’ è proprio il portoghese a trovare il fondo, ma, sul suo servizio al bacio in area, Pogrebnyak calcia alle stelle. Dopo una punizione di Domingues terminata a fil di palo, è ancora il bomber della nazionale russa a costringere Rio Ferdinand agli straordinari pur di ribattere un tentativo di girata in area al termine di un’azione avvolgente. Quando scocca il minuto 34, Tevez, il migliore dei suoi per orgoglio, voglia e condizione atletico-mentale, è autore di una devastante fuga sull’out destro, cross in centro per Rooney che tarda la conclusione e si fa respingere la girata dall’attento Malafeev. Lo Zenit è inarrestabile per corsa, gioco corale e qualità individuali; se al 37’ il difensore Krizanac grazia Van der Sar calciandogli addosso il pallone da due passi in un'azione da calcio piazzato, e, pochi minuti dopo, Danny, di testa non trova lo specchio della porta al termine di un’azione avvolgente di Pogrebnyak; il portiere olandese, però, nulla può al 44’ quando, mettendo perfettamente in atto uno schema da corner con la sfera prolungata dall’uomo sul primo palo, proprio Pogrebnyak insacca di testa.Nell’intervallo Advocaat si gioca la carta Arshavin che garantisce ancora più dinamismo e imprevedibilità all’attacco russo. Alla violenta conclusione dalla distanza operata da Tymoshcuk e respinta di pugno da Van der Sar, il mai domo Tevez risponde con un tentativo da fuori, ma la sfera termina di poco sopra la traversa. Al 59’ il neo-acquisto Danny conquista gli onori della cronaca infilando centralmente la difesa inglese e superando Van der Sar con una perfetta conclusione nell’angolino, al termine di un assolo incontrastato. Sir Alex Ferguson non ha più nulla da perdere e cambia il suo team: dentro O’Shea e il redivivo Park al posto degli spenti Fletcher e Anderson. Sono proprio i neo-entrati a sfiorare subito il goal, capitalizzando l’ennesimo contrasto vinto da Tevez, ma Malafeev respinge con sicurezza i tentativi di entrambi. Dopo una seconda chance sprecata dall’irlandese, al 73’ è Vidic in mischia ad accorciare le distanze. Lo Zenit è sulle gambe, sale in cattedra l’orgoglio United, ma Malafeev si fa trovare ancora attento sull’incursione di Park dopo un triangolo con Rooney. Nel finale Danny in contropiede sfiora il tris con un’azione da cineteca, mentre Scholes, già ammonito, viene espulso per aver segnato di mano. Al triplice fischio finale esplode l’entusiasmo dei numerosissimi tifosi giunti dalla Russia, mentre per lo United è un’occasione per riflettere sulla condizione fisico-psicologica di numerosi giocatori.La chiave – Advocaat ha preferito lasciare inizialmente in panchina il rattristito Arshavin per dare fiducia al neo-acquisto Danny e all’ariete ristabilito Pogrebnyak. I fatti gli hanno dato pienamente ragione.La chicca – Sebbene non si sia concretizzata con il tris, l’azione partita all’87’ dai piedi di Tymoshcuk, ravvivata da Arshavin e conclusa con classe e un pizzico di sfortuna da Danny, è da manuale del calcio.Top&Flop – La freschezza, la disinvoltura e il coraggio targato Zenit hanno regnato sovrani su una rosa risicata all’osso e priva di adeguate soluzioni offensive come quella dei campioni d’Europa.IL TABELLINOMARCATORI: 44’ Pogrebnyak (Z), 59’ Danny (Z), 73’ Vidic (M)MANCHESTER UNITED (4-4-2): Van der Sar 6; G. Neville 5.5 (76’ Brown ng), Rio Ferdinand 6, Vidic 6.5, Evrà 6; Fletcher 5 (60’ O’Shea 6), Scholes 5, Anderson 5 (60’ Park 6.5), Nani 4.5; Rooney 5.5, Tevez 7. All. Ferguson 5.5ZENIT SAN PIETROBURGO (4-3-3): Malafeev 6.5; Anyukov 6.5, Krizanac 6 (71’ Radimov 6), Puygrenier 6.5 (62’ Shirokov 6.5), Sirl 6; Zyranov 6.5, Tymoshcuk 6.5, Denisov 6.5; Dominguez 6 (46’ Arshavin 6.5), Danny 7.5, Pogrebnyak 7. All. Advocaat 7ARBITRO: Bo Jansen 6.AMMONITI: Anderson (M). 89'ESPULSI: Scholes (M) per doppia ammonizioneFoto: goal.com
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