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Toc, toc…c’è nessuno?

di Fabiola Luciani

Tutto tace. Questo silenzio mi angoscia, anche se, a dire il vero, mi sovviene un vecchio detto popolare che dice: "un bel tacer non fu mai scritto" il che, in linea di massima, stava a...

Redazione Toro News

di Fabiola Luciani

Tutto tace. Questo silenzio mi angoscia, anche se, a dire il vero, mi sovviene un vecchio detto popolare che dice: "un bel tacer non fu mai scritto" il che, in linea di massima, stava a significare che chi non aveva nulla da dire di sensato era meglio stesse zitto. Ma in quest'Italia ciarliera che ha purtroppo il sacrosanto terrore del silenzio, il più delle volte scambiato per vuoto esistenziale, e che ha il pessimo vizio di parlare e straparlare sempre di tutto e di tutti, il silenzio tutto sommato, può essere più dirompente della parola. Ed è questo assurdo silenzio assordante, che ahimè, getta gli astanti tifosi del Toro nello smarrimento.Problema antico? Non so, ma il Toro ultimamente, sta facendo del silenzio una sorta di tecnica comunicativa. Insomma, sembra che si lavori per sottrazione, invece che per addizione. Un atteggiamento di sostanziale sottostima, che equivale a mettersi ogni giorno alla scrivania e vergare una pagina bianca con tutte le cose da non dire. Una tragedia. Perché ogni giorno c'è sempre qualcuno che deve riempire ore e ore di trasmissioni radiofoniche e televisive, oppure pagine intere di giornali con le notizie sul Toro e se queste notizie non ci sono, si scatena di conseguenza una reazione che tracima tra l'isterico e il frustrato. Il silenzio diventa un attacco alla libertà di stampa e d'informazione. E quindi scatta, puntuale, la gogna. Il silenzio tra Presidente e Direttore Sportivo diventa inesorabilmente "gelo". Quello fra Direttore Sportivo e giocatore "distanza tra le parti". La mancanza di annunci sulla campagna acquisti in corso ( peraltro in un contesto di mercato ufficialmente ancora chiuso ) diviene subito "inerzia" o ancor peggio, commutato in "confusio ne". La Società, in perenne silenzio, tiene testa e ogni tanto sembra lasci al mister GDB l'ingrato compito di tranquillizzare l'ambiente e di esternare il disappunto per questa reazione esagerata. Tutto questo mi ha fatto venire in mente il film: "Madonna che silenzio c'è stasera" ed il tormentone tra N. Novelli e F. Nuti, in cui si dibatteva se colui che tace acconsente o sta, semplicemente, zitto. Dilemma atroce, vero?D'estate la noia del Toro assume il contorno di un profilo controluce. Sempre la stessa linea, aureolata da un bagliore fastidioso, accecante. Ogni estate la fiera del mirabolante ci angoscia con le sue aspettative, e Noi ci ostiniamo ad osservare la silhouette del Toro per studiarne ogni eventuale palpito...mai niente accade. Non mai obliquo l'ultimo raggio meridiano viene ad alleviare occhi stanchi e palle frantumate, sbriciolate, frullate ed infine dissolte, diluite nel Nulla. Come tutto e tutti, nei torridi pomeriggi che sanno di macadam, persino la mamma e lo studio sono degli ex, dentro pensieri liquefatti.Anche le speranze hanno un prezzo, inferiore alle illusioni, più alto del cinismo. Io son qui, impietrita da una noia eroica, quella dei bonzi e degli sciamani a sudare guardando partite inguardabili di un nulla calcistico (sia chiaro dapprincipio che il campionato europeo mi emoziona come il torneo dei gobbi nel continente dagli occhi a mandorla ) leggo e ascolto, astenendomi dall'intervenire nel dibattito, i lugubri lamenti di questo grande silenzio. Quest'infausto clima a metà tra il funebre e il lamentoso, tra il rassegnato e l'accidioso, che si è diffuso tra la gens granata. La saggezza popolare ci tramanda molte cose, tra le quali ce né una che dice che chi sa fare, fa, chi non sa fare insegna. Io mi permetto di aggiungere che chi non sa neppure insegnare non si deve proporre e comunque sia io preferisco di gran lunga il silenzio alle panzane e alle emblematiche frasi ad effetto non seguite dai fatti.Dunque, anche quest'estate riuscirò a sopravvivere senza i titoli urlati e gli annunci roboanti, o almeno, come quando si tenta di smettere di fumare, ci proverò.

Intanto aspetto colpi gobbi ed esaltanti del Vecchio Meraviglioso Toro. Il cui profilo, controsole, è immobile, più esterrefatto che ieratico, più cementato che roccioso.Rifletto, per quel po' che ancora riesco, sulle future glorie e progressive, "en attendant" le aperture geniali di Rosina e di Corini, la tenace costanza di Stellone, l'energico contributo di Sereni, l'elegante anticipo di Zanetti. Insieme a tutta l'innumerabile insostenibile litania di luoghi comuni verbosportivi. Un bel giorno quest'immobile oppressiva figura, che occupa il mio tristo ed esiguo panorama, si alzerà in maestoso volo, oppure comincerà a sgretolarsi, ed ogni suo frammento cadrà nella polvere accumulata negli anni, tenuta in vita solo dalla disperata memoria e dall'enfasi poetica di un gruppo di romantici malati mentali di cui faccio parte.Per adesso bisogna accontentarsi del timido accenno a Tizio e a Caio. Di tanto in tanto. In attesa che qualcuno arrivi a spiegarmi questo straziante silenzio...Forza Toro al di là del tempo e dello spazio.

Articolo pubblicato il 16 giugno 2008 dal sito di Alessandro Rosina:http://www.alessandrorosina.it