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Torino, Amauri e Martinez: la coppia che non ti aspetti

Questa prima parte di stagione ha messo in evidenza la coppia di "riserva" del Toro, meglio loro due insieme che con Quagliarella

Matteo Gabiano

Nell'attacco del Toro di questo inizio di stagione l'unico punto fermo è stato, fin qui, Fabio Quagliarella mentre gli altri attaccanti si giocavano l'altro posto nella coppia d'attacco.

"SFIDANTI - I due principali sfidanti per la maglia libera sono stati Amauri e Martinez visto che Barreto è fuori rosa da più di un mese e Larrondo sta combattendo con problemi fisici da inizio stagione. Almeno uno tra Amauri e Martinez è stato in campo in 22 delle 25 partite ufficiali giocate dal Toro fin qui. Con presenze non si intende per forza da titolare, ma anche da subentrato. Martinez ha esordito già in Svezia contro il Brommapojkarna andando a segno nella partita di ritorno a Torino. In campo anche contro l'RNK Split senza incidere più di tanto, fa il suo esordio in Serie A alla seconda giornata a Genova contro la Samp. Amauri parte da titolare contro il Verona senza evitare la sconfitta. Giocano per la prima volta insieme in Belgio contro il Club Brugge quando Amauri parte titolare e Martinez subentra a Quagliarella al 25' della ripresa. L'esperimento piace a Ventura che li propone insieme a Torino contro il Copenaghen, i due creano pericoli, ma la partita viene risolta solo nel finale dal rigore di Quagliarella. Diventano i titolari di coppa giocando insieme anche contro l'Helsinki entrambi dal primo minuto. In quell'occasione Amauri trova il primo gol in granata. Martinez viene lanciato dal primo minuto in campionato nel pareggio contro l'Atalanta, in quella gara Amauri sostituisce il venezuelano ma non riesce ad incidere sul risultato. Martinez è titolare anche nella disfatta di Helsinki, dove, però, almeno nel primo tempo crea qualche grattacapo alla difesa finlandese. Tornano entrambi titolari contro il Club Brugge a Torino e giocano una discreta partita. Nel derby Amauri parte dal primo minuto e lotta come sempre per tutta la partita, ma non può fare niente per evitare la sconfitta bruciante all'ultimo minuto. Col Palermo il giovane venezuelano parte dall'inizio e trova anche il gol che permette di pareggiare una partita che si stava facendo oltremodo complessa. A Copenaghen partono tutte e due titolari e trovano il gol entrambi mandando compeltamente nel pallone la difesa avversaria grazie ai loro movimenti ed alle loro conclusioni.

"IN COPPIA - Il dato che salta immediatamente all'occhio è che quando i due sono partiti titolari il Toro non ha mai perso, anzi ha vinto tre partite su quattro e nell'altra ha pareggiato contro il Club Brugge, segno evidente che i due si trovano e che possono giocare insieme. Certamente il Toro non può fare a meno di Quagliarella, colui che dovrebbe essere l'uomo in più di questa squadra, quello che prende per mano la squadra e la trascina alla vittoria. Ventura deve però risolvere questa situazione perchè Martinez e Quagliarella non hanno dato grandi risultati giocando insieme, insomma i due si pestano i piedi, giocano nelle stesse zone e fanno spesso gli stessi movimenti. Martinez ha fatto bene giocando con una prima punta fisica e, magari, meno tecnica come Amauri, ma anche lo stesso Quagliarella ha giocato meglio in coppia con l'italio-brasiliano. I suoi famosi cinque gol consecutivi di ottobre sono, in maggioranza, arrivati quando in campo c'era anche il numero 22.

"Il campo sembra dire che il centro dell'attacco del Toro dovrebbe essere, quindi, Amauri, con Quagliarella e Martinez che si alternano al suo fianco, ma i due giocatori più tecnici sono un patrimonio di cui il Toro non può fare a meno, devono trovare una soluzione per giocare insieme perchè è impossibile pensare che Amauri possa giocare tutte le partite dall'inizio. A meno di interventi sul mercato, Ventura deve, forse rivedere i suoi piani per l'attacco, perchè il campo, fino ad ora, ha detto chiaramente che la coppia migliore per questo Toro è quella formata da Amauri e Martinez.

"Resta evidentemente il fatto che, per affrontare la seconda e decisiva parte di stagione, solo tre attaccanti sono pochi a prescindere dal valore degli stessi, per cui la dirigenza deve muoversi per dare a Ventura altre possibilità di scelta.