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Torino-Atalanta: un “catenaccio” basta per fermare i granata

Torino-Atalanta 0-0 / I granata, pur penalizzati dall'arbitro, non giocano male ma non riescono a trovare la chiave per vincere: e così, restano ancora a metà...

Gianluca Sartori

"Il “catenaccio” di Colantuono basta all'Atalanta per portare via un punto da Torino. La “Dea” si è presentata a Torino con un obiettivo ben preciso: tornare a casa con il pari, limitandosi a impedire ai padroni di casa di giocare, anche con le maniere forti. E questo è stato sufficiente per imbrigliare il Torino. Per i granata si può parlare di occasione mancata.

"Sì, perché è vero che è difficile giocare contro una squadra raccolta nella propria trequarti, ed è vero che ai granata manca un rigore piuttosto solare che avrebbe cambiato la partita. Però una squadra davvero importante un modo per vincere una partita del genere lo trova: anche solo con una giocata di un singolo. E questa non può arrivare sempre da Quagliarella. Gli altri giocatori che erano deputati a creare pericoli hanno deluso: El Kaddouri è incappato nell'ennesima, preoccupante prova abulica, mentre chi vede in Martinez un giocatore non ancora pronto ad essere un fattore per questo Torino ieri ha avuto altri argomenti a suo favore. Solo Farnerud ha dato qualcosa in più, andando anche vicino all'eurogol su punizione, ma è difficile chiedere di risolvere la partita a un giocatore appena tornato dopo sette mesi fermo ai box.

"La partita di ieri non deve comunque portare a bocciare il Torino. Dopotutto, solo una squadra ha provato a giocare a pallone e a vincere la partita, ed è quella di Ventura. Inoltre, a giocare contro i granata c'è stata anche una certa stanchezza, evidente in molti granata. Però è mancato il gol e con questo una vittoria che, forse, avrebbe potuto aprire prospettive diverse al Torino. E così il Toro corrente resta una buona squadra, che gioca (o cerca di giocare) bene e con bella personalità ma che per adesso deve accontentarsi di galleggiare a metà classifica, mantenendo un margine di sicurezza sulla zona pericolosa.

"In attesa che alcuni giovani facciano il salto di qualità, è una dimensione onorevole, se pensiamo che fino a pochi anni fa il Toro stentava in Serie B; però, osservando questo campionato livellato verso il basso, in cui la lotta per le posizioni europee è apertissima per molte squadre, il rammarico e la voglia di migliorare non possono mancare, in casa granata.