"Si avvicina la seconda giornata di questo campionato, il Torino è in cerca di riscatto immediato dopo la beffa di San Siro: domenica sera tra le mura granata arriverà il Bologna di Donadoni. Sono tanti i doppi ex della sfida, ma tra coloro che scenderanno in campo o saranno presenti per lo meno in panchina per le due formazioni questo fine settimana se ne registrano esattamente cinque: tre sulla sponda felsinea, due su quella granata. Attualmente in rossoblù e con un passato al Torino si trovano infatti gli attaccanti Robert Acquafresca (prodotto del settore giovanile granata) e Simone Verdi (alla corte di Ventura dal 2011 al 2013, poi una serie di prestiti) ed il centrocampista Blerim Dzemaili che militò all’ombra della Mole nel 2008-2009.
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Torino-Bologna: da Dzemaili a Rossettini, tanti i doppi ex della sfida
Incroci di maglia / Anche Moretti, Acquafresca e Verdi: cinque quelli attualmente presenti nelle due rose. E che nomi nel passato: da Pecci e Radice per arrivare a Bianchi
"Per quanto riguarda i ragazzi a disposizione di Mihajlovic l’attenzione va invece rivolta al reparto difensivo, nel quale militano Emiliano Moretti - che in Emilia giocò nella stagione 2003-2004 - e Luca Rossettini, prelevato appena la scorsa settimana proprio dalle fila bolognesi. Sono tanti ed importanti però i doppi ex del passato: andando indietro nel tempo appena di qualche anno si trovano già nomi non banali come quelli dell’estremo difensore Jean Fraçois Gillet e, soprattutto, quello di Rolando Bianchi. Il bomber, al Torino dal 2008 al 2013, rientra nella classifica dei migliori marcatori granata di sempre arrivando a siglare ben 77 reti all’ombra della Mole dopo aver conquistato anche la fascia di capitano; terminata l’esperienza senza dubbio più intensa e positiva in termini di marcature della propria carriera, la punta si trasferì proprio al Bologna per una stagione.
"Si arriva così allo strano caso di Marco Bernacci, che nel 2010 approdò alla corte di Lerda in uno scambio con Matteo Rubin al Toro dal 2007: se la prima esperienza felsinea del terzino – che tornerà due stagioni dopo – fu positiva con 29 presenze all’attivo, la situazione del rinforzo granata fu paradossale. Dopo appena una partita di campionato infatti (Serie B) l’attaccante decise di rinunciare agli emolumenti che gli spettavano dal club per lasciare non soltanto il Torino ma il mondo del calcio, a causa di problemi personali legati ad una depressione. L’anno dopo, il bomber tornò in campo legandosi al Modena, ma la sua esperienza in granata vanta quindi una sola presenza.
"Proseguendo nel ritorno al passato, si trovano nei primi anni 2000 i nomi di Alexander Manninger, Salvatore Lanna, entrambi passati dal Torino al Bologna, Luca Mezzano (prodotto del settore giovanile granata) ma soprattutto quello di Enrico Fantini: l’attaccante giramondo arrivò in granata nella stagione 2005-2006, in prestito dalla Fiorentina, che per il campionato successivo lo cedette poi proprio al Bologna. E poi ancora negli anni ’90 Mauro Bonomi e Stefano Torrisi: percorso inverso per i due difensori. Se infatti Bonomi dopo appena sei mesi tra le fila felsinee approdò in Piemonte nel 197, dove rimase sino al 2001, per Torrisi la strada percorsa fu quella opposta e dopo la stagione 1994-1995 al Torino si vestì di rossoblù per tre anni.
"Si arriva così, passando per il centrocampista Claudio Sclosa, a nominativi che portano con se un’aura storica: il primo è senza dubbio Giuseppe Dossena, bandiera granata negli anni 80’ (all’ombra della Mole dall’81 all’’87) e precedentemente al Bologna; seguono poi quelli di Vittorio Caporale ed Eraldo Pecci. Per quanto riguarda il primo, dopo quattro annate in Emilia si trasferì al Torino nel 1975, ove restò per i successivi tre campionati vincendo anche lo Scudetto da protagonista. Scudetto che sollevò anche lo stesso Pecci, anch’egli giunto in granata nell’estate del ’75 ma la cui permanenza all’ombra della Mole si protrasse fino al 1981: cresciuto nel vivaio bolognese, dopo l’esperienza dal 1973 al 1975 vi fece ritorno tra l’86 e l’89. Infine, impossibile non citare il tecnico Gigi Radice, proprio colui che condusse il Torino all’ultimo trionfo nazionale e che rimase sulla panchina granata dal 1975 al 1980, per poi passare al Bologna nella stagione successiva e fare in seguito ritorno ad entrambi i lidi.
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