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Torino-Cagliari 2-1, Mihajlovic: “Società sempre vicina. E ci avevate dati per morti…”

Redazione Toro News

Sulla partita di oggi, questa l'analisi del tecnico: "Nel primo tempo siamo stati legati, poi nel secondo abbiamo fatto bene. Potevamo chiudere prima perché poi alla fine abbiamo sofferto. Io non sono bravi a festeggiare, sono sempre distaccato. Oggi era un match difficile, abbiamo dato tutto quello che avevamo in campo. Non siamo stati inferiori a nessuno ma ci è mancato quella rabbia e lo spirito Toro. Le parole d'elogio da Petrachi? Non avevo dubbi, erano più rumors di tifosi e giornalisti".

"Quello che ho visto oggi rispetto alla partita col Verona è lo spirito Toro. E' questo quello che chiedevo ai ragazzi: giocare con rabbia e onore. Li ringrazio per avermi abbracciato a fine gara: io non sono uno che cerca festeggiamenti, mi hanno chiamato loro a sè. Io sono una persona onesta e sincera, loro lo sanno, e sanno anche che quando mi arrabbio lo faccio per il loro bene". 

"Oggi Belotti, Acquah, Ansaldi, Obi, hanno giocato con pochi allenamenti nelle gambe; alcuni di loro non ce la facevano più a un certo punto, ma hanno tenuto a rimanere in campo, con grande disponibilità. Hanno dimostrato quanto tengono al Torino e poi anche a me".

Ancora sul ritorno al 4-3-3: "Valdifiori ci dà molto non tanto in termini di interdizione ma in termini di tempi di gioco. Nelle scorse partite siamo stati troppo scolastici e prevedibili nella manovra. A cambiare modulo, tornando al centrocampo a tre, ci pensavo già da una decina di giorni. E, specialmente contro squadre più deboli di noi, lui ci può servire perchè ci dà qualità e tempi di gioco, nel giro palle e nelle verticalizzazioni". Quindi contro l'Inter non giocherà? "Vedremo, ora pensiamo a goderci questa vittoria, all'Inter penseremo in settimana. Ci penseremo da martedì. Sicuramente ogni partita fa storia a sè.

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