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Torino-Chievo 1-2: sconfitta cocente e confusione piena

Nikola Maksimovic nel match casalingo contro il Chievo

Finale all'Olimpico / Avelar regala un rigore che Birsa trasforma. Il Chievo ringrazia e lo stadio contesta

Gianluca Sartori

"Dopo un primo tempo complicatosi in modo imprevedibile, il Torino torna in campo con gli stessi undici, mentre Maran sostituisce un acciaccato Dainelli con Spolli. Subito un brivido: Gazzi non attento si fa soffiare palla sulla trequarti da Pinzi: arriva un’ottima palla sul destro di Castro, Moretti si getta a corpo morto e devia la palla salvando una vera palla-goal.

"Dopo dieci minuti il primo cambio di Ventura: fuori un Obi in debito di ossigeno per Farnerud, che rivede il campo dopo qualcosa come nove mesi. Il Torino produce molto di più a destra: Peres parte palla al piede, poi Benassi da dentro l’area fa partire un diagonale che finisce fuori di poco. Ancora il brasiliano: sinistro a lato. Poi Ventura ricorre al secondo cambio: chi avrebbe voluto vedere il tridente rimane deluso perché Maxi Lopez entra al posto di Andrea Belotti. Risponde Maran con Antonio Floro Flores per il congolese Mpoku.

"Poche idee per il Torino, che non riesce a creare occasioni. Al Chievo basta chiudere bene gli spazi perché tra i granata nessuno accende la luce. E le cose precipitano al 26’: Avelar commette un fallo di rigore tanto netto quanto insensato su un Inglese che stava allargandosi. Birsa segna, Rocchi fa giustamente ripetere ma lo sloveno infila di nuovo dalla stessa parte giocando il più classico degli scherzetti dell’ex.

"Ventura, che a quel punto non ha più punte in panchina, inserisce Vives per Benassi. A quel punto il film è quello visto più volte in questa stagione: il pubblico inizia – comprensibilmente – a mugugnare, i granata vanno in confusione ma provano a produrre il forcing. Immobile ha una buona chance in seguito a un corner, ma di destro non centra la porta.

"Passano i minuti: i granata non riescono a produrre azioni manovrate e si affidano ad iniziative dei singoli. Non è infrequente vedere il solito giro palla difensivo che non trova sbocchi e uno come Maksimovic provare azioni personali. Mancano idee, prima ancora che la precisione per metterle in pratica. Quattro minuti non servono per creare pericoli per la porta di Seculin, se non un cross sbalato di Immobile. Il Chievo ringrazia per il gentile omaggio da tre punti e i granata si leccano le ferite ancora una volta, con i tifosi che - comprensibilmente - al triplice fischio di Rocchi manifestano il proprio disappunto. Adesso urgono riflessioni serie a tutti i livelli del club.