Toro News
I migliori video scelti dal nostro canale

gazzanet

Torino, con il Cagliari serviranno fame e fantasia: Falque una soluzione?

I temi tattici / I sardi sono imprevedibili in attacco grazie a Joao Pedro e al centrocampo a rombo. I granata e i rossoblù segnano come nessun altro di testa

Andrea Calderoni

Il Cagliari ha saputo cambiare pelle, il Torino ancora no e dovrà necessariamente farlo domenica alle 15 al “Grande Torino”, dove sarà vietato sbagliare. In estate la squadra allenata da Rolando Maran ha perso Nicolò Barella, ma ha riabbracciato in prestito dall’Inter Radja Nainggolan. Ma i veri problemi i rossoblù li hanno dovuti affrontare quando la stagione era ormai pronta a scattare. Infortunio alla spalla di Alessio Cragno e arrivo di Robin Olsen, rottura del crociato per Leonardo Pavoletti e acquisto in prestito di Giovanni Simeone. Nonostante tutto, però, il Cagliari ha ritrovato immediatamente la propria identità e dopo otto giornate è al quinto posto della classifica con 14 punti, a sole due lunghezze dal Napoli.

AVVERSARIO - Il Cagliari gioca con il rombo a centrocampo e non rinuncia mai alla fase offensiva. Ha segnato almeno un gol negli ultimi sette turni di Serie A, grazie alla forza fisica di una vera prima punta come Simeone e grazie all’estro di una perfetta seconda punta come Joao Pedro. Il vertice alto del rombo, invece, cambia partita dopo partita ma è sempre la chiave della formazione di Maran. Spazia su tutto l’arco d’attacco e sa proporre palloni interessanti; inoltre, è difficilmente marcabile perché costantemente posizionato tra le linee. Altro punto di forza del Cagliari è la difesa, che fin qui è stata la seconda per rendimento in Serie A. La spinta offerta sulla sinistra dal 1999 Luca Pellegrini è una costante. Elemento imprescindibile è anche Luca Cigarini davanti al quartetto difensivo. Il Cagliari non ama particolarmente tenere il pallone fra i piedi, soprattutto nella metà campo avversaria. I sardi preferiscono la verticalizzazione immediata. Il Torino, infine, dovrà prestare attenzione ad un ultimo aspetto: il Cagliari crossa tanto e segna molto di testa (quattro gol, proprio come i granata e l’Inter).

https://www.toronews.net/toro/annoni-il-toro-non-deve-temere-il-cagliari-sono-loro-a-dover-aver-paura/

FAME - Ancor prima che una precisa strategia tattica, il Torino dovrà presentarsi in campo con la giusta determinazione, quella che è mancata ad Udine. Sul campo, invece, servirà molta fantasia, ma non basterà sfruttare la fascia centrale del campo. I vertici del rombo di Maran, infatti, inibiranno soluzioni semplici e prevedibili. In tal senso uno come Iago Falque potrebbe rappresentare la carta vincente, poiché è il granata più capace a svariare sull’intero fronte offensivo. Inoltre, attaccare sugli esterni avrebbe un doppio fine: limitare le discese dei laterali sardi e proporre alternative valide in avanti. In fase difensiva, infine, più di altre volte sarà decisivo il lavoro degli schermi davanti alla retroguardia per limitare il trequartista rossoblù e Joao Pedro.