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Torino, il ciclo di fuoco si è concluso con tanti punti persi, ma un sogno europeo che continua

Il Toro è reduce da un mese piuttosto impegnativo vissuto con alti in Europa e bassi in campionato. Ma non è troppo tardi per rimediare

Matteo Gabiano

Il Toro ha appena vissuto un ciclo di fuoco iniziato con l'ultima sosta delle Nazionali in settembre. In questo periodo il Toro ha vissuto due grandi notti europee, ma è stato riportato alla dura realtà dalle difficoltà in campionato.

"NEGATIVO - Il filo rosso di questo primo periodo è senza dubbio la sterilità in attacco, parzialmente attenuata dai quattro gol di Quagliarella e dal sigillo personale di Glik a Cagliari. Escludendo il bomber campano, l'attacco del Toro è stato a tratti imbarazzante in queste partite, con i singoli spesso spaesati e confusi. Altra nota negativa è l'aver perso la sicurezza che regnava tra i pali granata. Gillet ha avuto partite molto positive a Brugge e Napoli, ma Padelli, dopo l'esperienza in Nazionale non sembra più lui. Il tempo per recuperare il portiere lombardo c'è, ma, per fortuna, ci si può fidare del buon momento di Gillet.

"POSITIVO - Il centrocampo e la difesa hanno, con piccole eccezioni, mantenuto un alto livello. La difesa è sembrata pronta a reggere l'urto degli attacchi avversari, anche se spesso ha dovuto subire gol in situazioni facilmente controllabili in altri momenti di forma. Sanchez Mino e Bruno Peres si sono inseriti perfettamente nei meccanismi della squadra regalando ampi sprazzi di talento che al Toro non sono stati così frequenti negli ultimi anni. Aver recuperato Gazzi a pieno servizio è un'ottima cosa, il mediano è uno di quei giocatori che in una squadra ideale andrebbe sempre inserito per il cuore che mette quando è in campo.

"Ventura sta ancora cercando di sistemare l'attacco, reparto puntellato per ultimo nella sessione di calciomercato, ma sta facendo un buon lavoro su centrocampo e difesa. Il doppio impegno ha portato via tempo, energie e risorse fisiche e mentali a questa squadra che non è abituata a giocare ogni tre giorni. Nulla è ancora compromesso in campionato, mentre in Europa sognare è lecito, in definitiva non è stato un mese da buttare, anche se i punti persi per strada fanno male.