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Torino, intensità e pressing alto: ecco le armi per battere il Chievo

Temi tattici / Mazzarri va verso la conferma del 3-4-1-2. Ma contro il Chievo servirà un'interpretazione differente

Nicolò Muggianu

Sabato sera servirà un Torino da battaglia. Se contro l'Inter la vittoria è arrivata con grande sofferenza e spirito di sacrificio, al Bentegodi l'interpretazione al match degli uomini di Mazzarri dovrà essere completamente diversa. Per portare a casa i tre punti infatti sarà fondamentale attaccare e farlo a ritmi serrati, per mettere in difficoltà una squadra dal tasso tecnico certamente inferiore rispetto all'Inter, ma con l'assoluta necessità di macinare punti per tirarsi fuori dalla bagarre salvezza.

CERTEZZE - Cosa aspettarci dunque? Mazzarri dovrà necessariamente ripartire dalle proprie certezze. Il 3-4-1-2 sembra aver dato le giuste sicurezze alla squadra, con Baselli che riesce a districarsi meglio in una mediana a due interpreti e l'estro di Ljajic che da trequartista ha dimostrato di riuscire ad interpretare ottimamente entrambe le fasi. Dopo la squalifica scontata contro l'Inter inoltre, torna a disposizione anche Rincon. Un recupero fondamentale per intensità e carisma ma che, vista l'ottima prestazione di Obi contro i nerazzurri, alimenta la concorrenza in mezzo al campo.

RITMO - Una cosa è certa: il Torino per mettere in difficoltà il Chievo dovrà correre e pressare a tutto campo. Se il modulo scelto da Mazzarri sarà, con ogni probabilità, lo stesso visto contro l'Inter, l'interpretazione al match, come detto, dovrà senza dubbio essere differente. Il match contro i nerazzurri infatti ha sì evidenziato netti miglioramenti dal punto di vista della tenuta difensiva e della propensione collettiva al sacrificio, ma è altrettanto vero che la caratura tecnica dell'avversario era ben al di sopra di quella granata. Un dettaglio non da poco. Contro il Chievo infatti al Torino non basterà difendersi e ripartire ma, per non fare il tipo di calcio più congeniale alla squadra di Maran, dovrà offendere con costanza, alzando i ritmi e mettendo la difesa avversaria in costante pressione. Sarà fondamentale a tal proposito l'apporto del centrocampo: sia i mediani che gli esterni dovranno essere abili a mantenere alta la linea mediana, per provare a chiudere i clivensi nei propri 50 metri e dominare il gioco, dedicando particolare attenzione alle ripartenze che dovranno essere rese innocue tramite chiusure preventive.