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Torino, sarà l’anno della consacrazione per Glik?

Ritiro estivo / Il capitano, colonna della difesa del Toro, si candida al ruolo di grande protagonista della stagione

Matteo Gabiano

Da quando è arrivato a Torino le cose hanno cominciato a girare per il verso giusto per i colori granata. La promozione, la salvezza ed infine l'Europa, segnali di una crescita della squadra iniziata anche con l'approdo di Glik sotto la Mole.

"Capitano della scorsa stagione, ha già superato la prova più difficile per chi porta quella fascia, la lettura dei caduti di Superga il 4 maggio, entrando definitivamente nei cuori di tutti i tifosi. Alle porte di una nuova stagione da uomo simbolo del Toro, Glik si gioca una buona fetta della sua carriera in questi mesi. Il polacco ha 26 anni, è nel fiore degli anni e nel pieno del periodo migliore della carriera, questa stagione deve essere quella della sua consacrazione come uno dei migliori difensori in Italia e, forse, in Europa. Le sue doti sono evidenti a tutti, spesso ha salvato il Toro da situazioni complesse mettendo a rischio anche la sua incolumità fisica, ma la fascia al braccio impone di dare l'esempio a tutti i compagni. E Glik ha dimostrato di saperla portare. La strada è lunga e tortuosa, ma la finale di Europa League si gioca a casa di Kamil Glik a Varsavia, in Polonia. L'Europa, per il numero 25 granata, non sarà una prima volta, ci ha già giocato col Palermo, ma allora era solo un giovane di belle speranze, adesso è il capitano del Toro. Sognare è gratis, quindi anche il Toro può ambire a ripetere l'exploit del Siviglia, di sicuro l'impegno dei giocatori, guidati da Glik, non verrai mai a mancare, il sogno dei gironi è accessibile e, considerato il punto di partenza, è già un traguardo molto più che prestigioso.

"L'ambizione di giocare in palcoscenici più prestigiosi è legittima, soprattutto potendo vantare una stagione straordinaria come quella appena conclusa, ma il Toro ha ancora bisogno di lui. Certo un'eventuale cessione sarebbe un ottimo colpo dal punto di vista economico, la plusvalenza si aggirerebbe sui sei milioni, essendo Glik stato pagato due milioni e valendo, oggi, circa otto milioni. Ragionare così forse è controproducente, soprattutto mentre ci si prepara ad affrontare l'Europa per la prima volta dopo decenni, ma il calcio di oggi non permette più a nessuno di restare tutta la vita con una squadra, tranne alcune rare eccezioni, per cui è meglio godersi il polacco adesso fino a che è di granata vestito e rimandare il più possibile qualsiasi discorso legato al suo futuro.