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Torino, Mihajlovic: “Non ci abbattiamo: con Genoa e Sassuolo si può risalire”

Redazione Toro News

"Dopo un servizio dove la famiglia Mihajlovic ripercorre la gioventù di Sinisa, l'attuale tecnico del Toro racconta un episodio particolare di quando giocava in Serbia: "Mentre stavo disputando una partita di finale di Coppa della regione, in un paesino vinco a casa mia, spaccai il naso ad un mio ex compagno di squadra che aveva il padre macellaio dopo che esso aveva fatto diversi interventi duri su di me. In quei tempi non c'era tattica ed in campo ci picchiavamo solo. Tutto lo stadio insorse su di me  e scesero in campo quasi mille persone per picchiarmi, allora sono scappato negli spogliatoi e poi da un finestra mi sono rifugiato  in macchina di mio padre che mi portò a casa".

"Il tecnico ex Sampdoria poi racconta dei sacrifici che fece la sua famiglia per farlo giocare a calcio, raccontando anche le condizioni in cui era costretto a scendere in campo all'epoca: "La mia prima partita che disputai contro la nazionale croata la giocai con i scarponcini da rugby. Dove lavorava mio padre gli davano due scarpe all'anno e lui le scambiava per poter fornire a me un paio di scarponcini per farmi giocare ".

"Simpatico siparietto con l'allenatore della Lazio Simone Inzaghi, intervistato dopo la vittoria contro la Fiorentina. I due erano compagni di squadra ai tempi della Lazio e Mihajlovic ha affermato, scherzosamente: "Simone è meglio da allenatore che da giocatore". Inzaghi dal canto suo risponde scusandosi per non aver messo in difesa Miha, insieme ad Oddo e Nesta, nella sua formazione ideale.

"Infine, Miha chiosa sulla vera differenza che ha la Juventus con le altre squadre in Italia e spiega perché il Napoli non può vincere lo scudetto questa stagione: "Io penso che il Napoli sia una squadra che diverte e che gioca il miglior calcio in Italia ma la Juventus ha qualcosa in più che non ha nessuno in Italia: la fame di successi e la voglia continua di vincere. I bianconeri sono un modello da seguire da parte di tutti: la squadra, la società solida e lo stadio. Hanno tutto per poter trionfare anche in Champions League, dietro c'è un grande club ed un zoccolo duro di giocatori come Buffon, Bazargli e Chiellini. La Juve difficilmente sbaglia le partite per la propria mentalità vincente e se, questo dovesse succedere per qualche distrazione, la volta dopo rimedia immediatamente".

 

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