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Moretti da Bormio: “Ritiro? Non mi pento. Toro-Lazio, ho ancora la pelle d’oca”

Le voci / Le parole di Emiliano Moretti dal ritiro di Bormio

Nicolò Muggianu

È Emiliano Moretti a parlare da Bormio, nelle sue nuove vesti di collaboratore tecnico societario. L’ex difensore ha parlato così della sua nuova avventura ai microfoni dei media presenti in Valtellina: “Bisogna trasmettere tranquillità ai giocatori, anche se i giocatori penso che prendano più da quello che traspare dall’allenatore. A qualche ragazzo che mi ha detto qualche mattina ‘Buongiorno’ ho risposto non ci provare nemmeno. Se c’è una diversità di trattamento? No il rapporto è lo stesso, l’unica differenza è che non passi insieme 24 ore su 24. Quando entri in un ruolo nuovo hai sempre un po’ di timore per come ti devi muovere, e invece da parte dello staff ho trovato grande disponibilità ad aiutarmi e a mettermi a mio agio”.

Perché non alleni?

Non mi sento il ruolo di allenatore addosso, Fare l’allenatore presuppone delle situazioni che io ho messo al contrario come priorità. La scelta di provare a fare un percorso di questo tipo. Mazzarri? Stando dall’altra parte ti rendi conto di quello che c’è dietro, tutto quello che viene fatto viene fatto perché ha un senso e questo è molto bello e fa capire quanto lavoro c’è dietro ogni singolo”.

Sull’allenatore: “Non esiste un più o un meno bravo, esiste qualcosa di diverso. Ogni allenatore gestisce le cose a modo proprio e chi lo dice che una cosa sia giusta o sia sbagliata. L’unica cosa che ho imparato dagli anni è che a prescindere dal ruolo nessuno vuole un obiettivo negativo, poi la scelta della strada spetta a ciascuno. Poi non è sempre vero che chi vince ha ragione e chi perde ha torto”.

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