"Ai nostri microfoni, prima della sfida d'Europa League, interviene un granatissimo: Alberto Fontana. L'ex numero trentuno granata ha lasciato nei tifosi tantissimi bei ricordi e il rapporto con l'ambiente è ancora ben saldo. Adesso che ha abbandonato la carriera da calciatore, si è buttato nel mondo dei procuratori: un settore molto difficile ma che anche in quel campo Fontana sta ottenendo ottimi risultati.
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Torino, parla Fontana: “Le sfide europee non vanno prese sottogamba”
Esclusiva TN/ Verso Club Brugge-Torino, l'ex portiere: "Nessun allarmismo, il Toro c'é. Giusto effettuare un turn-over qualitativo, perché i giocatori devono rifiatare. Gillet e...
"Alberto "Jimmy" Fontana, un punto in due partite con una sconfitta a Genova. Un inizio un po' in sordina per il Torino?
""Uno può pensare che magari con il campionato fantastico che ha fatto il Toro lo scorso anno, ci potesse essere una partenza un po' diversa, così non è stato. In ogni caso, io non vedo tutta questa negatività che c'è intorno all'ambiente granata, io sono stato a Genova a vedere la partita e ho visto il solito Torino impostato bene, condurre la partita con un gioco ben predefinito e ormai collaudato. Bisogna creare un'amalgama in attacco, dato che le pedine sono completamente cambiate. Io, da tifoso, non sono preoccupato perché con questa struttura il Toro arriverà lontano anche quest'anno. Non si può parlare di un inizio in sordina ma di mezzo passo falso fatto a Genova".
"Contro l'Inter la prestazione è stata migliore, in confronto a quest'ultima?
""Contro l'Inter il Toro ha giocato meglio. I neroazzurri hanno dimostrato di essere in forma e per il Torino aver fermato un top-club come la squadra di Mazzarri è un gran risultato. L'inizio del Toro non deve essere catalogato in maniera disastrosa, si è visto un impianto di gioco ben definito e per le prime giornate basta come segnale".
"Cosa ci dice di questa sfida d'Europa League, con il Toro all'esordio nel girone?
""Tutti dicono che il girone sia abbordabile. Ho visto una Juventus in difficoltà contro il Malmö e questo dimostra che nessuna sfida europea va presa sottogamba. Per il Torino l'esperienza europea sarà una novità, soprattutto per certi giocatori che non hanno mai calcato questi campi. L'unica nota negativa è il turno infrasettimanale obbligato, il Torino giocherà una volta ogni tre giorni cosa a cui non si era abituati da un po' di tempo, ma penso che lo staff di Ventura abbia preparato tutto alla perfezione. Io non penso ci sia un problema dal punto di vista gestionale della partita ma la complicazione è la qualità di questi match".
"Oggi, lei, opterebbe per un turn-over?
""Secondo me è giusto un turn-over qualitativo e l'allenatore sa come farlo, però non come fanno alcune squadre in Coppa Italia, esagerando. Credo che comunque ci siano delle risorse in panchina non da poco , basti pensare alla staffetta tra Gillet e Padelli che entrambi sono primi portieri. Un ricambio di giocatori è fondamentale, altrimenti si arriva alla domenica stanchi".
"Quindi avere due portieri così può essere un vantaggio per il Torino?
""Credo di si, fortunatamente la competizione europea aiuta il mister e in questo senso e, di conseguenza, il Toro non ha dovuto scegliere tra due portieri fortissimi".
"La convocazione di Padelli in Nazionale è stata un può una sorpresa per lei?
""Questa chiamata mi ha stupito. La convocazione è sicuramente meritata ma non mi aspettavo che Conte potesse convocare un portiere di una squadra non di élite".
"Passando al mercato, le cessioni di Cerci e Immobile sono state troppo drastiche o per il Toro erano dei guadagni inevitabili?
""Secondo me ha fatto bene il presidente. Il Toro è una realtà che deve saper effettuare delle grandi plus-valenze e quando si crea l'occasione giusta, fa bene a portare a casa un guadagno importante. Secondo me i nuovi arrivati non faranno rimpiangere i gemelli del gol. Il presidente, secondo me, ha fatto una scelta corretta anche se poi sarà il campo a dare le sentenze. Secondo me resta comunque una continuità tecnica nel Torino che dura da quattro anni e resta il punto forte dei granata".
"Ritorniamo ai tempi in cui lei giocava, che ricordi ha del presidente Cairo?
""Io ho potuto vedere il presidente nel suo primo anno vittorioso con una cavalcata straordinaria, effettuata con una squadra raffazzonata e costruita in dieci giorni. I primi anni di Serie A sono serviti per fare un apprendistato , l'errore che si può fare nella vita è di perseverare gli errori. Cairo, invece, ha imparato dagli errori e adesso sta ottenendo grandi risultati".
"Come sta procedendo la sua carriera d'agente? C'è qualche giocatore che consiglierebbe al Toro, dei suoi?
""Io i miei li consiglierei tutti al Torino, perché per un'agente tutti gli assistiti sono sempre i migliori (ride, ndr). A parte gli scherzi, sono soddisfatto del mio inizio e, anche se, ho svolto solamente tre sessioni di mercato mi sto trovando bene e sono sicuro di aver fatto la scelta giusta. Adesso siamo nel periodo dell'adattamento, fra poco capirò effettivamente questo mondo. Questa strada la sento mia e mi sento calato bene in questa realtà".
"Le manca il campo, nonostante lei svolga un attività che riguarda il calcio?
""Il rettangolo di gioco manca a tutti e chi non lo dice è un bugiardo. Il fatto d'iniziare subito a lavorare in questo campo, mi ha un po' aiutato. Ammetto però che più del campo, mi manca molto lo spogliatoio e la vita da "caserma". Secondo me dopo tanti anni bisogna avere il coraggio di dire basta, perché continuare sarebbe nocivo per entrambe le parti".
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