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Torino, parla Vatta: “Fiducia a Ventura. Longo in Prima squadra? Un azzardo pericoloso. Ecco perché”

Esclusiva TN / Il Vate granata a 360°: "Unico nell'era Cairo a seminare oltreché allenare, ma deve liberarsi di alcuni pregiudizi per andare migliorare ancora. Quagliarella se l'è cercata, Maxi Lopez meno gioca più ingrassa, Immobile ha perso...

Lorenzo Bonansea

"Sergio Vatta, 2 volte campione d'Italia con la Primavera granata, con cui ha vinto anche quattro tornei di Viareggio e sei Coppa Italia, è considerato uno dei maggiori esperti di calcio giovanile - e non solo - del nostro paese. Lo abbiamo contattato per sapere la sua opinione sul momento del Torino, e in particolare su quello di Ventura, additato in questi giorni come il maggiore responsabile della débacle granata dell'ultimo periodo.

"Sergio Vatta, partiamo dall'attualità: fiducia a Ventura oppure esonero?

""Partiamo dal presupposto che Ventura è l'unico allenatore dell'era Cairo ad aver seminato e lavorato ad li dà dei meri aspetti tecnici. Non dimentichiamocelo mai. Detto ciò in questo momento non vedo una figura che possa sostituire il tecnico, o meglio, non vedo persone pronte a subentrare con la ferma idea di costruire qualcosa di buono. Sinceramente non sono a favore di un esonero, semplicemente perché non avrebbe alcun senso. Si rischia di creare ulteriore confusione, ma soprattutto è giusto dare all'allenatore la possibilità di rifarsi".

"Crede che il rinnovo fino al 2018 di Ventura ad ottobre sia stata una mossa precipitosa visti i recenti risultati?

""Secondo me è stato un giusto premio, ma forse non è stato gestito nella maniera migliore. Ventura, con questa iniezione di fiducia da parte della società, si trovava nella situazione di avere il coltello dalla parte del manico, e poteva sicuramente spingere di più in sede di mercato per rinforzare una squadra che doveva - e deve - puntare al sesto posto. Invece è arrivato solo Immobile: un bel giocatore, per carità, ma che ha forse perso il treno di "prima classe", e ora è sembrato costretto a tornare in "seconda".

Giampiero Ventura, tecnico del Torino

"Quale crede sia il problema del tecnico granata? 

""Ventura si è sentito troppe volte vittima dell'ambiente, e lo ha più volte esternato. Deve lasciare che i tifosi fischino, perché è giusto fischiare in questi momenti, ma poi deve tornare a lavorare perché la domenica dopo si possa applaudire e non fischiare ancora. Il tecnico granata poi si deve liberare di alcuni pregiudizi personali, solo così potrà migliorare ancora, andando ben oltre a quanto lui stesso potesse aspettarsi. Pensieri che in questo momento rischiano anche di inficiare le scelte di formazione..."

"A cosa si riferisce?

""In generale, posso dire di aver conosciuto tanti tecnici che non hanno compiuto quest'ultimo passo e si sono fermati. Andando nel particolare, mi riferisco ad esempio a Maxi Lopez e un po' meno alla gestione di Quagliarella, il quale a me è sempre piaciuto come attaccante, ma che se l'è senza dubbio cercata. Non ha avuto un bel comportamento negli ultimi tempi. Non aiutava i compagni e pensava solamente a se stesso. Il numero 11, invece, è stato tenuto fuori perché giudicato grasso, ma se non lo si fa giocare sicuramente non dimagrirà mai. E poi, ma è solo una mia impressione, mi sembra palese che lui e Ventura non abbiano un bel rapporto a livello personale, ma questo non dovrebbe mai condizionare - appunto - le scelte di formazione".

Moreno Longo bacia la Supercoppa Primavera

"Crede che Longo sia pronto per un'eventuale promozione in Prima squadra?

""Moreno Longo è un ottimo allenatore, che stimo moltissimo, ma secondo me lui serve al Settore Giovanile in questo momento. Sarebbe un grandissimo azzardo promuoverlo, e non perché lui non sia pronto, ma perché non è assolutamente il momento. Se qualcosa andasse male si creerebbe un caos senza precedenti nel Torino. Forse Longo risolverebbe alcuni problemi, ma è un rischio che non bisogna correre. Anche a me fu chiesto di salire in Prima squadra una volta..."

"E che cosa rispose?

""Rifiutai. Sembrava che Radice non andasse più bene, e mi avevano fatto questa proposta. Non avevo paura del "salto", ma amavo il mio lavoro e sapevo che quello era il mio compito. Magari saremmo retrocessi con me, chissà..."

"Tornando al momento dei granata, il Toro ha sicuramente giocatori di livello nella propria rosa, ma forse si poteva promuovere qualche giovane dalle belle speranze in prima squadra sin da subito.

""A livello di Settore Giovanile si sta facendo davvero bene, anche se noi, con meno soldi, riuscivamo ad essere tra le eccellenze assolute in Europa: battevamo il Barcellona ed il Real Madrid senza problemi, e i ragazzi migliori andavamo subito in prima squadra, mentre le seconde linee massimo in Serie B, non in D on Lega Pro, dove non si può crescere con gli stessi ritmi che Serie A e serie cadetta ti garantiscono".

"La responsabilità di queste scelte di chi è? Di Ventura o della società?

""La società in questo momento bada più ad incassare che a far crescere, e magari si preferisce spendere 2 milioni per giocatori stranieri di un'altri, che promuovere qualcuno in Prima Squadra. Ventura, comunque, dovrebbe essere il primo a promuovere questo tipo d'iniziative. In ogni caso apprezzo che tanti giovani italiani come Benassi, Baselli, Belotti e Zappacosta siano stati acquistati".

Klaus Berggreen, Luigi Radice e Anton Polster in un immagine della stagione 1987/88

"Dove può arrivare, con la rosa attuale questo gruppo?

""Premetto che il popolo granata merita di vedere una squadra che gioca a calcio, e che lo fa in maniera decente. Secondo me la rosa attuale non è da sesto posto, ma con il carattere e soprattutto con la compattezza si può ancora fare. Ci deve essere più solidarietà tra compagni, e ultimamente ne vedo poca in campo..."

"Il campionato di quest'anno è stato definito il più competitivo degli ultimi 20 anni. E' d'accordo?

""Si, è il più competitivo, ma anche il più scarso a livello tecnico. Alla fine, sul lungo, è venuta fuori la Juventus, che continua a suscitare una sudditanza psicologica innegabile nei confronti della classe arbitrale: in ogni partita si assiste a scenate dei bianconeri che protestano per qualsiasi cosa nei confronti dell'arbitro, che però è spesso restio a punirli per queste proteste. Con le altre squadre questo non accade".