Torino-Pescara 5-3: tra soliti pregi e difetti, contano i tre punti

"Quella contro il Pescara - con tutti gli aspetti positivi e negativi -è una vittoria che sicuramente rilancia, almeno per quanto riguarda i punti conquistati, il Torino di Sinisa Mihajlovic: certo, la distanza dall'Europa rimane proibitiva, ma la prima vittoria del 2017 aiuta i granata dal punto di vista del morale, e siccome le partite sono ancora tante, non si può certo dire che questa sia cosa da poco.

"Tuttavia, non è tutto oro quello che luccica. Su queste colonne, abbiamo già analizzato come il Toro abbia provato in ogni modo - nell'ultimo "folle" spezzone di gara - a rovinarsi il pomeriggio, dimostrando la solita leggerezza difensiva nel finale di partita: una partita, per altro, dominata sotto tutti i punti di vista, con il reparto offensivo a segno con tutti e tre i tenori (con Ljajic al ritorno in gol, Belotti in scia capocannoniere e Iago in doppia cifra) e con una mediana positiva, considerata comunque la bassa caratura dell'avversario affrontato. Le buone notizie, dunque, arrivano "dai soliti" attaccanti, devastanti se messi in condizione, così come i "nei" sono più o meno sempre gli stessi, determinati da una fase difensiva davvero troppo leggera e permissiva. Il Pescara ha attaccato poco o niente, ma nei minuti finali la sensazione era quella che i granata potessero prendere gol da un momento all'altro, e questo è un aspetto da migliorare al più presto, quando davanti non si avranno gli abruzzesi, ma squadre più attrezzate - come ad esempio la Roma, prossimo avversario granata.

"La musica, dunque, cambia solo nel risultato, ma non nella sostanza - verrebbe da dire, ma Torino-Pescara ha comunque segnato il ritorno alla vittoria dei granata, e - dopo questi mesi di magra - forse non c'è cosa più importante di questa. Anche se quando la palla ce l'hanno gli avversari, i problemi ci sono e non sono declassabili. Anche contro il Pescara.