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Torino, primi assaggi di Ljajic: unico possibile rivale, la continuità

Focus on / Il serbo illumina i granata, padronanza totale: può davvero essere l'uomo in più, ma tutto dipenderà dalla sua tenuta mentale nel corso della stagione...

Federico Bosio

Ancora una rete all’attivo, ancora un calcio di punizione insaccato: Adem Ljajic aveva già dato un piccolo assaggio del proprio talento ai tifosi granata nell’amichevole disputata contro il Benfica siglando un gol d’autore su calcio piazzato, e si è ripetuto ieri sera nel match che ha decretato il suo esordio ufficiale con la maglia del Torino. Una punizione perfetta, pennellata dai 25 metri direttamente alle spalle di Zaccagno, che ha sbloccato l’incontro rendendo il tutto decisamente più semplice per i ragazzi di Mihajlovic.

Indicato proprio dal tecnico serbo come prima scelta per il proprio reparto offensivo, Ljajic sembra poter davvero rappresentare l’uomo in più della formazione granata, quell’elemento dotato di maggior talento e capace di trascinare la squadra attraverso le proprie prodezze con le quali cambiare da un momento all’altro l’esito di una partita. Facendo le dovute proporzioni e ricordando che il Torino ieri sera ha dominato la Pro Vercelli, club di Serie B, è in ogni caso innegabile che il talento e la qualità di Adem Ljajic siano emerse in maniera evidente: l’esterno ha fatto ciò che ha voluto palla al piede, dialogando con i compagni o cercando la giocata personale per andare al tiro. Il numero 10 potrebbe poi rivelarsi chiave tattica fondamentale anche sotto un altro punto di vista: i calci piazzati, che ovviamente si è preso in carico. Il Torino potrebbe fortemente beneficiare di un piede così fino alla battuta di questi ultimi, ed un fresco esempio arriva dalla rete siglata ieri sera da Martinez, su calcio d'angolo battuto proprio da Ljajic: la formazione granata potrà dunque sfruttare nuovamente a proprio favore le palle inattive, facendone ancora una volta un punto di forza.

Confermandosi su questi livelli, l’unico vero limite da superare per il serbo sembrerebbe quindi essere la continuità, ‘nemico’ di lunga data per il talentuoso attaccante esterno: la carriera di Ljajic è infatti stata caratterizzata da continui alti e bassi, periodi di luce alternati da momenti di ombra totale; in nessuna formazione in cui ha militato il giocatore è riuscito a mantenere quella costanza che sarebbe invece fondamentale trovare al Torino, per diventare vero e proprio leader indiscusso della formazione.

Vero è che alla corte di Mihajlovic la concorrenza in attacco, seppur folta, non dovrebbe rappresentare un particolare cruccio per il serbo: un maggiore minutaggio, e dunque un chiaro attestato di fiducia da parte di tecnico e compagni, potrebbe rivelarsi la chiave di volta per il raggiungimento della tanto agognata continuità. Torino-Pro Verelli, emergono i primi sprazzi di Adem Ljajic: qualità assoluta al servizio della squadra, la strada per diventare leader non è così impervia ma solamente trovando una volta per tutte la necessaria costanza