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Torino, Singo: “Prima portiere, poi esterno con Coppitelli: ecco la mia storia”

Il calciatore ivoriano si è raccontato ai microfoni di Torino Channel

Redazione Toro News

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La famiglia, l'esperienza in Primavera con Coppitelli e i primi calci ad un pallone nella carriera: questo e molto altro nell'intervista a Wilfired Singo a Torino Channel, in cui l'esterno granata si è raccontato nel format "A tu per tu".

Cominciamo da quando eri bambino, come è nata la tua passione per il pallone?

"E' stato abbastanza naturale perché anche mio padre era un calciatore, ma non un professionista. Quindi la passione è di famiglia ed è arrivata anche a me".

E tu hai iniziato a giocare con lui?

"Sì, ho iniziato a giocare con lui. In seguito, mi ha iscritto ad una scuola in Costa d'Avorio ed è da lì che ho iniziato a giocare a calcio".

Qual era il ruolo di tuo padre in campo?

"Mi dava spesso consigli perché era anche un portiere, cosi ho cercato di fare come lui. Ho cercato di essere un portiere, ma quando ho visto i miei amici fare gol e tutto il resto, ho deciso di diventare giocatore di movimento".

È vero che ti ha regalato il tuo primo pallone?

"Proprio così. Mi ha donato il mio primo pallone, con il quale ho fatto i miei primi gesti tecnici: giocavo, calciavo, sempre insieme ai miei amici. Avevo sei anni."

Prima con cosa giocavi?

"Usavo un altro tipo di palla. In Costa d’Avorio per giocare a calcio si usa costruire dei piccoli palloni fatti con buste e sacchetti. Non giocavo molto con mio padre perché lavorava. Non aveva tempo, così giocavo con i miei amici e compagni. A scuola mi piacevano soprattutto i tornei di classe: ogni anno li organizzavamo e io partecipavo. Mi sono divertito molto".

E tu eri già forte…

"Non so se fossi forte, ma avevo delle buone qualità."

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